2007-08-20 15:07:26

In Egitto, giovane convertito al cristianesimo rischia la morte


Mohamed Hegazi è egiziano e ha 25 anni. Da quando ne aveva 16 si è convertito al cristianesimo. Ora lui e sua moglie, anche lei convertita, desiderano ufficializzare la loro fede sulla carta di identità perché loro figlio in arrivo nasca cristiano. Ma una fatwa, ovvero un responso giuridico su una questione dottrinale, pronunciata dall’Università Islamica di Al Alzahr, lo condanna a morte. “Chi rinuncia all’Islam – ha dichiarato all’ANSA il rettore della facoltà di ricerche islamiche dell’Università, Soad Saleh – è un’apostata e merita di essere ucciso, tanto più se se ne vanta e si felicita di aver lasciato l’Islam”. Dalla prima pagina del Corriere della Sera Magdi Allam, vice direttore della testata, lancia un forte appello all’Italia perché si mobiliti per salvarlo. “La logica è la seguente – scrive il giornalista – se ti converti e ti nascondi nelle catacombe potresti aver salva la vita, ma se hai la ‘sfrontatezza’ di annunciarlo pubblicamente e magari con il sorriso in bocca, a testimonianza della profondità della tua fede e della gioia con cui la vivi, allora devi essere ucciso”. Hegazi, in passato rappresentante del movimento di opposizione “Kifaya”, “Basta!”, ha lanciato un suo blog, “Arrivano i convertiti al Cristianesimo”, attraverso il quale desidera difendersi dagli attacchi. Lui e la moglie hanno perso il sostegno delle loro famiglie, vivono in clandestinità e ricevono quotidianamente minacce telefoniche. Ma non intendono lasciare il Paese. (V.F.)







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