Referendum per la nuova Costituzione in Thailandia
Domani la Thailandia è chiamata alle urne per esprimersi sul disegno di Costituzione
redatto dal governo provvisorio militare. La popolazione spera nel ritorno alla stabilità
politica, ma sono in molti a denunciare gli aspetti non democratici del nuovo testo.
Il nostro servizio:
Tra i timori
della società civile che denuncia gli aspetti anti democratici del nuovo testo e le
speranze e dalla popolazione che chiede il ritorno alla democrazia. Questo lo spirito
con cui la Thailandia sta vivendo la vigilia dell’ appuntamento referendario che
chiama ad esprimersi 45 milioni di elettori, a 11 mesi dal golpe, con cui i militari
hanno deposto l’ex primo ministro accusato di corruzione. Domani la nazione tornerà
infatti alle urne per votare sul disegno di Costituzione redatto dal governo provvisorio.
Se passerà il testo, saranno probabilmente indette le elezioni generali entro la
fine dell’anno e il Paese avrà presto la sua 18esima Costituzione. L’attuale esecutivo
sostiene che la nuova Carta conferirà al popolo maggiore partecipazione alla vita
politica e più democrazia, limitando l’incarico del premier a soli due mandati. Ma
diversi settori della società civile continuano a rifiutare quello che è stato definito
il “referendum della giunta”. In particolare vengono sottolineati i rischi per la
democrazia dal momento che metà dei senatori non verranno eletti, ma nominati da
un comitato di burocrati. Ultime battute poi della campagna referendaria, con le autorità
che fanno di tutto per facilitare l’affluenza alle urne, e gli analisti che prevedono
che in molti voteranno a favore del disegno di Costituzione per mettere fine a mesi
di instabilità politica.