2007-08-17 15:03:23

Si allarga la crisi dei giocattoli cinesi


Entro la fine del mese tutti i giocattoli dell’azienda americana Mattel, prodotti in Cina e ritenuti pericolosi a causa di magneti e vernici tossiche, saranno ritirati dagli scaffali dei negozi italiani. E’ quanto ha dichiarato questa mattina Emilio Petrone, amministratore delegato di Mattel Italia, precisando che “la decisione di ritirare dal commercio alcuni prodotti non in regola con le norme di sicurezza è del tutto volontaria e soprattutto preventiva”. Negli Stati Uniti, intanto, milioni di prodotti sono già stati ritirati,. mentre in Cina si teme una considerevole perdita di posti di lavoro. Il servizio di Amedeo Lomonaco:00:01:39:19


In gioco non c'è solo la reputazione della nota azienda americana ma, soprattutto, la credibilità del governo cinese che adesso teme l’adozione di misure e leggi protezioniste. Intanto, è già arrivato l’avvertimento dell’Unione Europea: senza miglioramenti sul fronte della sicurezza dei prodotti – ha detto una portavoce della Commissione Europea – “è possibile una messa al bando all’importazione di giocattoli dalla Cina”. Nel Paese asiatico, gli standard di sicurezza non sempre vengono rispettati. Lo scorso 2 agosto erano già stati ritirati circa un milione e mezzo di giocattoli, distribuiti in gran parte negli Stati Uniti, dopo che alcuni bambini avevano accusato problemi di salute, tra cui danni cerebrali. Il governo cinese ha subito stilato una lista di 400 aziende produttrici che non rispettano gli standard di sicurezza richiesti e ha annunciato nuove norme di controllo sulla qualità dei prodotti. Ma secondo varie agenzie internazionali, l’esecutivo di Pechino non ha preso, finora, iniziative adeguate per garantire la sicurezza dei prodotti ed era a conoscenza della pericolosità dei giocattoli fin da marzo. In questi giorni, per cercare di fare chiarezza è stata anche aperta un’indagine. Ma non sono solo i giocattoli ad essere sotto inchiesta: un rapporto, diffuso oggi dall’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato cinese, ha rivelato che quasi il 15 per cento dei prodotti cinesi non ha superato i controlli di qualità nella prima metà di quest’anno. In vari Stati, sono inoltre risultati contaminati e potenzialmente in grado di creare danni irreparabili anche dentifrici, cibi per cani, bigiotteria, e vari prodotti alimentari cinesi. Molte grandi società, non solo statunitensi, che hanno affidato gran parte della loro produzione alle aziende cinesi per il basso costo del lavoro, adesso cominciano a ripensare le proprie strategie di mercato.








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