Presentate a Buenos Aires le iniziative per la Beatificazione dell’indio Ceferino
Namuncurà
“Ceferino figlio di Dio e fratello di tutti”. Questo il titolo della conferenza stampa
con cui sono state presentate ieri a Buenos Aires le iniziative in vista della Beatificazione
dell’indio mapuche, Ceferino Namuncurà, che si terrà l’11 novembre a Chimpay, in Argentina.
Un avvenimento considerato di grande importanza per il popolo e la Chiesa argentina.
Un giovane indio mapuche che volle studiare per aiutare la sua gente e che poi sentì
il desiderio di essere missionario fra il suo popolo. E’ la vita di Ceferino Namuncurà,
figlio del re della pampa patagonica, la cui breve vita si consumò a cavallo fra la
fine dell’800 e gli inizi del ‘900. Ceferino venne battezzato a due anni, a 11 anni
chiese a suo padre di farlo studiare per essere utile al suo popolo. Andò quindi a
Buenos Aires, dove fece i suoi studi nel Collegio salesiano Pio IX e chiese di essere
mandato come missionario fra la sua gente. Per problemi di salute, venne portato prima
nuovamente nel Sud del Paese, quindi in Italia, dove proseguì gli studi ecclesiastici
e incontrò Papa Pio X. La sua salute però continuerà a peggiorare. Morirà a Roma a
soli 18 anni. “Un invito per tutti a scoprire che nel Vangelo di Gesù c’è un cammino
di vita”, ha detto il vescovo di Viedma, mons. Esteban Laxague, parlando del messaggio
dei vescovi della Patagonia per la Beatificazione. Ma anche un invito “seguendo Gesù
a forgiare questa patria che tanto sogniamo”, ha proseguito il presule. Tante le attività
in vista della beatificazione: dall’annuale pellegrinaggio alla fine di agosto ad
un concorso fotografico che avrà come tema: “La fede popolare e Ceferino”. Ad illustrarle,
padre Riccardo Noceti, parroco del Santuario di Ceferino Namuncurà a Chimpay, che
ha raccontato il miracolo compiuto dal futuro Beato: la guarigione di una donna con
un cancro all’utero, che ha anche poi potuto dare alla luce. L’esempio di Ceferino
– ha sottolineato ancora il vescovo di Viedma – è dunque quello di un uomo, che senza
disconoscere le sue radici, si è consegnato al Vangelo e ha vissuto la sua vita per
gli altri. (A cura di Debora Donnini)