La Comunità ecumenica di Taizé ricorda Frère Roger, a due anni dalla morte
"La sua testimonianza di fede cristiana e di dialogo ecumenico è stata un prezioso
insegnamento per intere generazioni di giovani”: con queste parole, pronunciate durante
l’udienza generale del 16 agosto di un anno fa a Castel Gandolfo, Benedetto XVI ricordava
la figura di Frère Roger Schutz, fondatore della Comunità ecumenica di Taizé, ucciso
da una squilibrata il 16 agosto 2005. Questa sera, nel secondo anniversario della
scomparsa, la Comunità di Taizé lo ricorda con un incontro di preghiera. Sull’eredità
lasciata da Frère Roger, Roberta Moretti ha intervistato il suo successore,
Frère Alois:
R. –
Frère Roger era come Giovanni Battista: voleva mostrare la presenza di Dio e non mettere
se stesso al centro. E questo lo vediamo nei giovani che, dopo due anni, continuano
a venire qui molto numerosi. Gli incontri continuano con un’intensità molto bella.
D.
– C’è un ricordo particolare di Frère Roger che vuole condividere con noi?
R.
– La sua bontà, che era sempre un incoraggiamento, e la sua passione per la comunione
della Chiesa. Si può dire che per tutta la sua vita abbia avuto una passione per la
comunione della Chiesa.
D. – Benedetto XVI ha ricordato
la grande testimonianza di dialogo ecumenico di Frère Roger. Cosa si deve fare oggi,
a suo avviso, per procedere sulla strada dell’ecumenismo?
R.
– Qui abbiamo, ogni settimana, giovani di diverse Chiese, ortodossa e cattolica, ed
anche le comunità protestanti. Sono qui per aiutare l’ecumenismo. E’ molto importante
unirsi in una preghiera comune. Ogni giorno, tre volte al giorno, siamo insieme in
preghiera e penso che questo possa preparare la strada per l’ecumenismo.
D.
– Qual è oggi l’impegno della Comunità di Taizé, lungo la strada tracciata da Frère
Roger?
R. – Continuiamo gli incontri qui a Taizé
settimana dopo settimana e adesso stiamo preparando un incontro in Bolivia, in ottobre,
per i giovani dell’America Latina. Il tema sarà “La riconciliazione”, perchè la Chiesa
può contribuire alla riconciliazione nella società. Alla fine dell’anno avremo l’incontro
europeo a Ginevra, in Svizzera. Migliaia di giovani saranno accolti nelle parrocchie,
questo perchè non vogliamo creare un movimento di Taizé, ma diciamo sempre ai giovani:
“Andate nelle parrocchie, andate nella vostra Chiesa locale”. E l’incontro europeo
vuole aiutare i giovani a sviluppare questo senso della Chiesa.
D.
– Questa sera la Comunità di Taizé ricorda Frère Roger con un momento di preghiera...
R.
– Sarà una preghiera con un lungo momento di silenzio, per rendere grazie per la sua
vita, che voleva essere sempre un segno dell’amore di Cristo.