Sale il numero delle vittime causate dalle alluvioni in Asia. Centinaia di migliaia
gli ettari di coltivazioni distrutte
Si aggravano i bilanci di vite umane e danni materiali causati dalle piogge in Asia.
Le conseguenze più allarmanti delle alluvioni delle ultime settimane sono la carenza
di cibo e le precarie condizioni igienico-sanitarie. Il governo indiano ha reso nota
la decisione di riprendere la distribuzione aerea di generi alimentari, interrotta
la scorsa settimana, in seguito alle violente rivolte degli abitanti per la mancanza
di aiuti. Dall’inizio della stagione monsonica, le vittime sono state oltre 2000 solo
nell’India settentrionale e in Bangladesh. Secondo il governo di Dacca, in particolare,
le alluvioni di quest’anno hanno distrutto oltre 240 mila ettari di coltivazioni e
il numero delle vittime nel Paese è salito a 405 nel fine settimana. Finora in Bangladesh
sono quasi 45 mila i pazienti affetti da malattie causate dalle acque infette che
si sono rivolti alle strutture ospedaliere. Il Vietnam ha aumentato gli aiuti alimentari
e le donazioni alle vittime delle alluvioni nella regione centrale del Paese, dove
al momento l’emergenza prioritaria resta l’acqua potabile. Le cifre preliminari del
governo vietnamita stimano intorno ai 93 milioni di dollari i danni economici causati
dalle inondazioni di agosto. Anche in Corea del Nord sono centinaia i morti provocati
dalle alluvioni: l’Agenzia Informativa Centrale Coreana (KCNA) riferisce che oltre
540 ponti, 800 edifici pubblici e 70 tratte ferroviarie sono stati distrutti. Secondo
la Croce Rossa, in Corea circa 100 mila ettari di coltivazioni sono stati spazzati
via dalle alluvioni. (V.F.)