Presidenziali in Guatemala: campagna elettorale con oltre 40 morti
La campagna elettorale in corso per le elezioni presidenziali e comunali del 9 settembre
è la più violenta della storia del Guatemala. Lo hanno denunciato organizzazioni per
i diritti umani, secondo cui negli ultimi mesi ci sarebbero già stati oltre 60 attentati
contro candidati, attivisti o familiari, con un bilancio di 41 morti. L’ultimo attentato
in ordine di tempo – riferisce l’agenzia ANSA – si è svolto tre giorni fa, ai danni
di Hector Rosales, candidato del partito Desarrollo Integral Autentico (DIA), che
non supera il 2% nei sondaggi, la cui auto è stata inseguita e mitragliata dopo un
comizio nella cittadina di Zacualpa. Rosales, un colonnello in pensione, e la moglie
sono rimasti indenni, così come Edwin Antonio Rodas, candidato nella città di Tecpan
per il partito al governo, la Gran Alianza Nacional, sfuggito per poco ad alcuni colpi
di arma da fuoco a lui indirizzati. Il partito del Premio Nobel Rigoberta Menchu è
stato bersaglio di tre attentati, mentre 18 militanti del partito di Alvaro Colon,
attuale favorito nei sondaggi, sono stati uccisi negli ultimi mesi. Secondo l'organizzazione
Mirador Electoral, dietro gli attentati ci sarebbero i narcotrafficanti e i vari movimenti
paramilitari (oggi fuorilegge), che cercano di influenzare i candidati e gli elettori
per mantenere il loro potere sulla società guatemalteca. (R.M.)