Rientrato in Italia padre Giancarlo Bossi. Grande la gioia dei familiari del missionario
che lo hanno riabbracciato a Fiumicino
Padre Giancarlo Bossi, il sacerdote del Pontificio Istituto Missioni Estere sequestrato
il 10 giugno scorso nell’isola di Mindanao, nel sud delle Filippine, è rientrato stamattina
in Italia. "Sto bene, tutto bene. Sono contentissimo, tornerò a casa appena possibile",
ha detto ai numerosi giornalisti che lo attendevano. Appena arrivato in aerostazione,
scortato dai carabinieri dei ROS, il missionario è stato condotto in una saletta del
cerimoniale di Stato, dove ad attenderlo c'erano i familiari, il fratello Marcello
e la sorella Pinuccia, con i quali si è intrattenuto circa mezz'ora. Alla sua vista,
è esploso un fragoroso urlo di gioia accompagnato da un applauso. "Il suo desiderio
è quello di tornare nelle Filippine, sempre nel villaggio di Payao - ha detto ai cronisti
la sorella del sacerdote - ma si vedrà poi se sarà possibile o meno. Non stavo in
me dalla gioia quando ci siamo rivisti. Ci siamo abbracciati e baciati: niente parole,
è bastato questo gesto". Su come lo hanno trattato i guerriglieri la donna ha detto:
"Di questo non abbiamo parlato, non era il momento. Abbiamo parlato dei nostri cari,
di mamma, di come stava lui e di come stiamo noi. Di tutto il resto avremo tempo di
parlare, anche se non so se oggi riusciremo a vederlo più tardi". Sul ritorno a casa,
ad Abbiategrasso la donna ha detto invece: "Chiedo scusa a voi giornalisti, ma vi
dico subito che appena arriveremo a casa, spariremo per una decina di giorni. Poi
ci vedremo dopo Loreto, dopo l'incontro con il Papa". Rapito da un gruppo di ribelli
e poi liberato dopo 39 giorni di prigionia, il missionario è giunto a Fiumicino alle
11.26 con un volo proveniente da Dubai, a bordo di un aereo della compagnia degli
Emirati Arabi. Ad accompagnarlo c'era il superiore generale del PIME, padre Gian Battista
Zanchi. Padre Bossi dovrebbe prendere parte al raduno giovanile, che si svolgerà a
Loreto l’1 e 2 settembre, per vedere e ringraziare personalmente il Papa per la sua
solidarietà, ma anche per testimoniare quanto gli è accaduto ai giovani e per invitarli
ad una riflessione. Intanto, domani mattina, padre Giancarlo Bossi sarà ascoltato
dal procuratore aggiunto di Roma, Franco Ionta, capo del pool antiterrorismo, che
aveva aperto un fascicolo sul suo sequestro. Ressa di fotografi e operatori all'uscita
dell'aeroporto, quando il religioso si è avviato verso l'auto scortata dai carabinieri
per lasciare lo scalo romano. Ora il sacerdote dovrebbe essere ospitato nella sede
del PIME. (A cura di Tiziana Campisi)