Oltre duemila morti per le alluvioni in Asia meridionale. Emergenza epidemie
Le alluvioni che da giugno portano distruzione e morte in Asia meridionale iniziano
a placarsi in molte zone. Ma il già terribile bilancio – oltre duemila morti dall’inizio
della stagione, il doppio rispetto al 2006 – rischia di aggravarsi ulteriormente.
Le piogge monsoniche hanno abbandonato l’India settentrionale per dirigersi verso
ovest. L’acqua stagnante, le carcasse di animali, gli insetti e le spaventose condizioni
igieniche favoriscono il diffondersi di pericolose epidemie tra gli sfollati, oltre
19 milioni nella sola India. Sono già decine di migliaia i casi di colera e dissenteria
in tutta l’Asia meridionale e gli ospedali sono ormai al limite della loro capienza.
L’India ha richiamato in servizio tutto il personale medico nazionale per fornire
assistenza e somministrare vaccini alla popolazione, in particolare ai bambini. Nonostante
gli sforzi delle organizzazioni umanitarie e dei governi si stiano rivelando insufficienti
ad arginare l’emergenza, il ministro dell’Interno indiano nega che il Paese abbia
bisogno degli aiuti internazionali. “L’India è un grande Paese – ha dichiarato – e
può gestire da sola la propria situazione”. (V.F.)