2007-08-11 13:32:13

I giovani dell’Austria attendono con trepidazione l’arrivo di Benedetto XVI, fra meno di un mese. Domani, il pellegrinaggio al Santuario Mariano di Mariazell


Cresce l’attesa dei fedeli in Austria per il viaggio apostolico di Benedetto XVI, fra meno di un mese, dal 7 al 9 settembre prossimi. La prima visita del Papa in Austria avrà come momento culminante la Messa al Santuario di Mariazell, in occasione dell’850.mo anniversario di fondazione. Intanto domani, su invito dei vescovi austriaci, prenderà il via un pellegrinaggio internazionale di giovani al Santuario mariano, che si concluderà nel giorno dell’Assunta. Dunque, anche in Austria – come nei precedenti viaggi pontifici - i giovani avranno un ruolo particolare, mentre i ragazzi italiani aspettano Benedetto XVI con trepidazione a Loreto, l’1 e 2 settembre prossimi. Nel servizio di Alessandro Gisotti, ripercorriamo alcuni dei momenti più significativi del Papa con i giovani, nei viaggi apostolici di quest’anno:RealAudioMP3
 
(Musica)

 
“Siate la mia gioia, come lo siete stati di Giovanni Paolo II”. Fin dai primi passi del suo Pontificato, Benedetto XVI, proprio come il suo amato predecessore, intesse un rapporto speciale con i giovani. In ogni suo viaggio apostolico, in Italia come in quelli internazionali, non manca mai di dedicare un momento significativo all’incontro con la gioventù. Così, avviene nei viaggi del 2007. Nella visita pastorale in Lombardia, nel segno di Sant’Agostino, la scorsa primavera, il Papa si confronta – il 21 aprile, in piazza Duomo a Pavia - con i ragazzi della diocesi lombarda. Con affetto paterno, li incoraggia a donarsi a Cristo per trovare la vera Vita:

 
"Vengo tra voi questa sera per rinnovarvi un annuncio che è sempre giovane, per affidarvi un messaggio che, quando viene accolto, cambia l'esistenza, la rinnova e la riempie. La Chiesa proclama questo messaggio con particolare gioia in questo tempo pasquale: Cristo risorto è vivo tra noi! Anche oggi! Quanti vostri coetanei nel corso della storia, cari giovani, lo hanno incontrato e sono diventati suoi amici; lo hanno seguito fedelmente e ne hanno testimoniato l'amore con la propria vita! Ed allora non abbiate paura di donare la vostra esistenza a Cristo!".

 
Tre settimane dopo, l’11 maggio, il Pontefice parla ai giovani brasiliani e del Sud America, nello Stadio Pacaembu di San Paolo. Nessuna lingua è straniera per Papa Benedetto, che parla il linguaggio dell’amore, dell’amicizia. Il clima è quello gioioso delle GMG e il Papa, che ha fiducia nei ragazzi, li sprona a vivere con responsabilità gli anni della giovinezza:

 
"Os anos que vós estais vivendo são os anos...
Gli anni che state vivendo – afferma – sono gli anni che preparano il vostro futuro. Il domani dipende molto da come state vivendo l'oggi della giovinezza”. E li esorta a non lasciare che la vita “passi invano”, a non sperperarla, ma a vivere “con entusiasmo” e “soprattutto con senso di responsabilità”.
 
"Sois jovens da Igreja. Por isso Eu vos envio...
Voi siete i giovani della Chiesa”, sottolinea il Papa. “Vi invio perciò verso la grande missione di evangelizzare i ragazzi e le ragazze che vanno errando in questo mondo”, “Siate gli apostoli dei giovani”. A giugno, è la volta della visita pastorale ad Assisi, in occasione dell’ottavo centenario della Conversione di San Francesco. Il Pontefice incontra i giovani domenica 17, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Ancora una volta, li invita, come insegna San Francesco con la sua vita, ad incontrare Gesù:

 
"Sì, cari giovani: lasciamoci incontrare da Cristo! Fidiamoci di Lui, ascoltiamo la sua Parola. In Lui non c’è soltanto un essere umano affascinante. Certo, egli è pienamente uomo, e in tutto simile a noi, tranne che nel peccato (cfr Eb 4, 15). Ma è anche molto di più: Dio è fatto uomo in Lui e pertanto è l’unico Salvatore, come dice il suo stesso nome: Gesù, ossia 'Dio salva'. Ad Assisi si viene per apprendere da San Francesco il segreto per riconoscere Gesù Cristo e fare esperienza di Lui".
 
Cari giovani, aveva detto il Papa nella Messa di inizio Pontificato il 24 aprile del 2005, “non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto”. Parole che riecheggiano anche ad Assisi e toccano il cuore dei giovani che hanno incontrato Cristo. Ragazzi che hanno amato Giovanni Paolo II ed ora riservano lo stesso affetto filiale a Benedetto XVI:

 
"È tempo di guardare alla storia di questo terzo millennio da poco iniziato come a una storia che ha più che mai bisogno di essere lievitata dal Vangelo. Faccio ancora una volta mio l’invito che il mio amato Predecessore, Giovanni Paolo II, amava sempre rivolgere, specialmente ai giovani: 'Aprite le porte a Cristo'. Apritele come fece Francesco, senza paura, senza calcoli, senza misura. Siate, cari giovani, la mia gioia, come lo siete stati di Giovanni Paolo II".
 
(Musica)

 
Dunque, come detto, domani - in vista del viaggio del Papa in Austria - inizierà un grande pellegrinaggio di giovani al Santuario di Mariazell. L’iniziativa, incentrata sul tema “Risveglio”, guarda non solo all’imminente visita del Papa, ma anche alla GMG di Sydney del prossimo anno. Ma quale messaggio viene da Mariazell? Gudrun Sailer lo ha chiesto a mons. Franz Lackner, vescovo ausiliare di Graz-Seckau, e responsabile della pastorale giovanile dell’episcopato austriaco:RealAudioMP3
 
R. – Nel Santuario si vede Maria, la Madre di Dio, che mostra Gesù Cristo: mi sembra che questo sia il messaggio valido, ancora oggi, per i giovani perché attraverso Maria si apre – per così dire – una veduta su Gesù Cristo che è il fine della nostra vita. Mariazell celebra gli 850 anni dalla sua fondazione e in occasione del suo Giubileo noi vescovi volevamo fissare un punto sulla pastorale giovanile. I giovani hanno oggi una vita abbastanza dura: i loro problemi sono grandi e noi volevamo, quindi, dar loro nella pastorale un posto speciale. Questo incontro serve come preparazione alla visita del Papa, che verrà a Mariazell come pellegrino e insieme al vicario di Cristo vogliamo incontrare Dio, attraverso Sua Madre, Maria.







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