I giovani dell’Austria attendono con trepidazione l’arrivo di Benedetto XVI, fra meno
di un mese. Domani, il pellegrinaggio al Santuario Mariano di Mariazell
Cresce l’attesa dei fedeli in Austria per il viaggio apostolico di Benedetto XVI,
fra meno di un mese, dal 7 al 9 settembre prossimi. La prima visita del Papa in Austria
avrà come momento culminante la Messa al Santuario di Mariazell, in occasione dell’850.mo
anniversario di fondazione. Intanto domani, su invito dei vescovi austriaci, prenderà
il via un pellegrinaggio internazionale di giovani al Santuario mariano, che si concluderà
nel giorno dell’Assunta. Dunque, anche in Austria – come nei precedenti viaggi pontifici
- i giovani avranno un ruolo particolare, mentre i ragazzi italiani aspettano Benedetto
XVI con trepidazione a Loreto, l’1 e 2 settembre prossimi. Nel servizio di Alessandro
Gisotti, ripercorriamo alcuni dei momenti più significativi del Papa con i giovani,
nei viaggi apostolici di quest’anno: (Musica)
“Siate
la mia gioia, come lo siete stati di Giovanni Paolo II”. Fin dai primi passi del suo
Pontificato, Benedetto XVI, proprio come il suo amato predecessore, intesse un rapporto
speciale con i giovani. In ogni suo viaggio apostolico, in Italia come in quelli internazionali,
non manca mai di dedicare un momento significativo all’incontro con la gioventù. Così,
avviene nei viaggi del 2007. Nella visita pastorale in Lombardia, nel segno di Sant’Agostino,
la scorsa primavera, il Papa si confronta – il 21 aprile, in piazza Duomo a Pavia
- con i ragazzi della diocesi lombarda. Con affetto paterno, li incoraggia a donarsi
a Cristo per trovare la vera Vita:
"Vengo tra
voi questa sera per rinnovarvi un annuncio che è sempre giovane, per affidarvi un
messaggio che, quando viene accolto, cambia l'esistenza, la rinnova e la riempie.
La Chiesa proclama questo messaggio con particolare gioia in questo tempo pasquale:
Cristo risorto è vivo tra noi! Anche oggi! Quanti vostri coetanei nel corso della
storia, cari giovani, lo hanno incontrato e sono diventati suoi amici; lo hanno seguito
fedelmente e ne hanno testimoniato l'amore con la propria vita! Ed allora non abbiate
paura di donare la vostra esistenza a Cristo!".
Tre
settimane dopo, l’11 maggio, il Pontefice parla ai giovani brasiliani e del Sud America,
nello Stadio Pacaembu di San Paolo. Nessuna lingua è straniera per Papa Benedetto,
che parla il linguaggio dell’amore, dell’amicizia. Il clima è quello gioioso delle
GMG e il Papa, che ha fiducia nei ragazzi, li sprona a vivere con responsabilità gli
anni della giovinezza:
"Os anos que vós estais
vivendo são os anos... Gli anni che state vivendo – afferma – sono gli
anni che preparano il vostro futuro. Il domani dipende molto da come state vivendo
l'oggi della giovinezza”. E li esorta a non lasciare che la vita “passi invano”, a
non sperperarla, ma a vivere “con entusiasmo” e “soprattutto con senso di responsabilità”.
"Sois jovens da Igreja. Por isso Eu vos envio... Voi
siete i giovani della Chiesa”, sottolinea il Papa. “Vi invio perciò verso la grande
missione di evangelizzare i ragazzi e le ragazze che vanno errando in questo mondo”,
“Siate gli apostoli dei giovani”. A giugno, è la volta della visita pastorale ad Assisi,
in occasione dell’ottavo centenario della Conversione di San Francesco. Il Pontefice
incontra i giovani domenica 17, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Ancora
una volta, li invita, come insegna San Francesco con la sua vita, ad incontrare Gesù:
"Sì, cari giovani: lasciamoci incontrare da Cristo!
Fidiamoci di Lui, ascoltiamo la sua Parola. In Lui non c’è soltanto un essere umano
affascinante. Certo, egli è pienamente uomo, e in tutto simile a noi, tranne che nel
peccato (cfr Eb 4, 15). Ma è anche molto di più: Dio è fatto uomo in Lui e pertanto
è l’unico Salvatore, come dice il suo stesso nome: Gesù, ossia 'Dio salva'. Ad Assisi
si viene per apprendere da San Francesco il segreto per riconoscere Gesù Cristo e
fare esperienza di Lui". Cari giovani, aveva detto il Papa
nella Messa di inizio Pontificato il 24 aprile del 2005, “non abbiate paura di Cristo!
Egli non toglie nulla, e dona tutto”. Parole che riecheggiano anche ad Assisi e toccano
il cuore dei giovani che hanno incontrato Cristo. Ragazzi che hanno amato Giovanni
Paolo II ed ora riservano lo stesso affetto filiale a Benedetto XVI:
"È
tempo di guardare alla storia di questo terzo millennio da poco iniziato come a una
storia che ha più che mai bisogno di essere lievitata dal Vangelo. Faccio ancora una
volta mio l’invito che il mio amato Predecessore, Giovanni Paolo II, amava sempre
rivolgere, specialmente ai giovani: 'Aprite le porte a Cristo'. Apritele come fece
Francesco, senza paura, senza calcoli, senza misura. Siate, cari giovani, la mia gioia,
come lo siete stati di Giovanni Paolo II". (Musica)
Dunque,
come detto, domani - in vista del viaggio del Papa in Austria - inizierà un grande
pellegrinaggio di giovani al Santuario di Mariazell. L’iniziativa, incentrata sul
tema “Risveglio”, guarda non solo all’imminente visita del Papa, ma anche alla GMG
di Sydney del prossimo anno. Ma quale messaggio viene da Mariazell? Gudrun Sailer
lo ha chiesto a mons. Franz Lackner, vescovo ausiliare di Graz-Seckau, e responsabile
della pastorale giovanile dell’episcopato austriaco: R.
– Nel Santuario si vede Maria, la Madre di Dio, che mostra Gesù Cristo: mi sembra
che questo sia il messaggio valido, ancora oggi, per i giovani perché attraverso Maria
si apre – per così dire – una veduta su Gesù Cristo che è il fine della nostra vita.
Mariazell celebra gli 850 anni dalla sua fondazione e in occasione del suo Giubileo
noi vescovi volevamo fissare un punto sulla pastorale giovanile. I giovani hanno oggi
una vita abbastanza dura: i loro problemi sono grandi e noi volevamo, quindi, dar
loro nella pastorale un posto speciale. Questo incontro serve come preparazione alla
visita del Papa, che verrà a Mariazell come pellegrino e insieme al vicario di Cristo
vogliamo incontrare Dio, attraverso Sua Madre, Maria.