2007-08-10 14:49:55

Anche in questi giorni, la famiglia è al centro dell’attenzione del Papa, mentre riecheggiano le sue parole al clero del Cadore sulla vera natura del matrimonio


Siate “immagine luminosa di Dio, attraverso la vostra reciproca fedeltà”: è l’esortazione rivolta da Benedetto XVI agli sposi novelli, nell’udienza di mercoledì scorso. Anche ieri, incontrando a Castel Gandolfo 5 mila giovani spagnoli, il Papa ha messo l’accento sulla bellezza dell’amore famigliare davanti a Dio. Riecheggiano, poi, in questi giorni, le parole del Papa sulla vera natura del matrimonio, pronunciate nell’incontro con il clero del Cadore, ad Auronzo il 24 luglio scorso. Ritorniamo a quel dialogo così ricco di preziose riflessioni sulla famiglia di oggi, nel servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3
 
Bisogna riscoprire la natura del matrimonio, “che parla in modo diverso” dall’abitudine moderna: è l’avvertimento del Papa, che rispondendo ad un parroco veneto nell’incontro con il clero ad Auronzo di Cadore, ha sottolineato come oggi si sia perso il significato profondo dell’istituzione matrimoniale:

 
"Questo modello 'come fanno tutti' diventa così un modello in contrasto con quanto dice la natura. Diventa così normale sposarsi, divorziare, risposarsi e nessuno pensa che sia una cosa che va contro la natura umana o comunque si trova difficilmente uno che pensi così. Perciò per aiutare ad arrivare realmente al matrimonio, non solo nel senso della Chiesa, ma del Creatore, dobbiamo riparare la capacità di ascoltare la natura".
 
Proprio la natura, ha detto il Papa, ci invita a vivere il matrimonio “in una fedeltà per la vita, anche con le sofferenze del crescere insieme nell’amore”. E si è soffermato, di fronte al fenomeno delle crisi matrimoniali, sull’importanza dei corsi preparatori al matrimonio. Devono, ha affermato, essere “un cammino di riscoperta, per reimparare quanto il nostro essere ci dice, aiutare ad arrivare ad una vera decisione per il matrimonio secondo il Creatore”. Ma, ovviamente, ha rilevato, questi corsi non bastano:

 
"Questi corsi preparatori per 'imparare se stessi', per imparare la vera volontà matrimoniale, sono di grande importanza. Ma non basta la preparazione, le grandi crisi vengono dopo. Quindi, un permanente accompagnare, almeno nei primi dieci anni, è molto importante. Perciò, in parrocchia, bisogna non solo curare i corsi di preparazione, ma la comunione nel cammino dopo, l’accompagnarsi, l’aiutarsi reciprocamente. Che i sacerdoti, ma non solo, anche le famiglie, che hanno già fatto queste esperienze, che conoscono queste sofferenze, queste tentazioni, siano presenti nei momenti di crisi".
 
E’ dunque importante, ha proseguito, la “presenza di una rete di famiglie che si aiutano e diversi movimenti possono recare un grande contributo”. Il Santo Padre non ha poi mancato di soffermarsi sulla delicata questione dei divorziati risposati:
 
"Soffriamo tutti di questo problema, perchè tutti abbiamo vicino a noi persone in queste situazioni e sappiamo che per loro è un dolore e una sofferenza, perché vogliono stare in piena comunione con la Chiesa. Questo vincolo del matrimonio precedente è un vincolo che riduce la loro partecipazione alla vita della Chiesa".

 
Cosa fare dunque, si chiede Papa Benedetto. Certo, riconosce, non esiste una “ricetta semplice” che possa risolvere questo “problema doloroso”. La risposta è allora nell’amore. Un amore del prossimo che aiuti queste persone in difficoltà, a “superare questa crisi” ad “imparare una fedeltà sofferta e matura”:

"Penso che solo questo amore sentito della Chiesa, che si realizza in un accompagnamento molteplice, possa aiutare queste persone a riconoscersi amate da Cristo, membri della Chiesa anche se in una situazione difficile, e così vivere la fede".







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