2007-08-09 15:37:49

Aperta a Kabul l'assemblea di pace dei capi tribali


Si è aperta oggi a Kabul, in Afghanistan, l’attesa Jirga per la pace, un’assemblea alla quale partecipano circa 700 rappresentanti tribali. Alla riunione sono presenti anche autorevoli esponenti religiosi sia dell’Afghanistan sia delle regioni frontaliere del Pakistan. E’ assente invece il presidente del Pakistan, Pervez Musharraf. Sui risultati concreti che potrebbero arrivare da questo incontro, ascoltiamo al microfono di Salvatore Sabatino, la docente di relazioni internazionali dell’Asia meridionale e centrale presso l’Università "La Sapienza" di Roma, Daniela Bredi:RealAudioMP3


R. - Molto dipende dalla situazione locale, così come molto dipende dal vicino Pakistan: la Jirga non è che abbia molta autorità. Può decidere delle cose sulla carta, ma quello che poi succede, nella realtà, è sempre molto diverso.

D. – Dall’altra parte della frontiera c’è il Pakistan. Gli Stati Uniti non hanno escluso l’ipotesi di azioni militari unilaterali contro postazioni di al Qaeda che si troverebbero, tra l’altro, anche in territorio pakistano. Questa decisione non rischia di creare ulteriori tensioni?

R. – Questa decisione creerebbe molta tensione. Sarebbe una delle decisioni più gravi che si potessero prendere, anche perché il governo di Musharraf gode ormai di scarsa legittimità ed è in equilibrio sul filo del rasoio. Permettere agli americani, quindi, di intervenire sul territorio pachistano - anche se per una ragione che può essere ritenuta buona, come è quella di sconfiggere le forze talebane nella regione tribale del nord Waziristan - sarebbe visto come un cedimento nei confronti degli Stati Uniti; solleverebbe, di conseguenza, una ondata di antiamericanismo terribile all’interno del Paese.







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