Intervista con padre Ermanno Toniolo sull'Assunzione di Maria in Cielo
15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria in anima e corpo al cielo. Qual è il
significato di questa solennità? Giovanni Peduto lo ha chiesto a padre Ermanno Toniolo
dei Servi di Maria, della Pontificia Facoltà Teologica Marianum:
R. – La festa
dell’Assunzione di Maria al cielo ha tanti risvolti: è, per così dire, come il coronamento
di tutto il progetto di Dio, della storia e della salvezza umana. E’ Dio anzitutto,
Dio che è amore, il quale vede coronato in Maria il suo sogno sull’uomo, un uomo che
non è fatto solo ad immagine e somiglianza sua sulla terra, ma che deve diventare
immagine e somiglianza glorificata in cielo ad immagine del Figlio suo primogenito
tra molti fratelli. La Vergine, dunque, è la realizzazione del progetto di Dio, o
come direbbe Bulgakov - il grande pensatore russo – la Vergine e Cristo sono l’immagine
primordiale di Dio riguardo all’uomo, glorificata secondo il disegno dell’amore del
Padre. Dunque, il significato per Dio. In secondo luogo, quale significato per Maria?
Per Maria è il compimento di tutto un itinerario di servizio, un servizio d’amore
fatto nelle piccole cose e nelle grandi sofferenze ed ora continuato in cielo, perché
anche lassù in cielo continuerà, glorificata, il suo servizio a favore di tutta la
famiglia umana, fino a quando – dice il Concilio – tutti non siano introdotti nella
patria beata.
D. – Come farci accompagnare da Maria nel cammino di fede?
R.
– Penso che ci siano molte strade. La prima strada è quella della contemplazione.
Papa Giovanni Paolo II ci ha additato in questo millennio la contemplazione del volto
di Gesù, ma possiamo aggiungere anche la contemplazione del volto di Maria. Guardare
a Lei è segno di sicura speranza per tutto il pellegrinante Popolo di Dio e insieme
guardare la meta verso la quale tendiamo e che è indubitata, perché segnata dalla
fedeltà di Dio e dal suo amore. Un cammino di fede, dunque, ma sostenuto dalla speranza
ed infiammato da un amore che ci fa non estranei, ma presenti al mondo di oggi, proprio
come Dio è presente ad ognuno, e Lei, Madre, è presente ad ogni suo figlio sulla terra.
D. – La teologia non ci dice se Maria sia morta o meno prima dell’Assunzione:
in Oriente si parla di dormizione. Qual è il suo pensiero al riguardo?
R. –
Anzitutto non si parla mai di morte di Maria: si parla di dormizione, cioè di sonno,
di un addormentarsi, di un addormentarsi forse per un istante, forse per tre giorni
come il Figlio, per ri-tornare a riavere quel corpo, non più mortale e corruttibile,
ma immortale, incorruttibile e glorioso. E allora è la glorificazione anticipata della
sua persona umana, perciò unita in anima e corpo, che viene assunta in cielo, dove
è l’icona della nostra realtà futura voluta da Dio Padre, che è amore. Perciò Maria
in cielo, dopo essere passata attraverso le tribolazioni della terra, anche Lei si
è addormentata come Gesù, anche Lei per così dire diciamo morta, si è addormenta nel
sonno e si è risvegliata veramente Prima Discepola e Madre soave, per l’amore e la
potenza dello Spirito Santo, glorificata per sempre in cielo. Lasciarci, dunque, prendere
per mano da Maria vuol dire crescere nella fede in ogni parola di Dio, nel cammino
del Santo Vangelo e di ogni dettato che il Signore vuole da noi, e nella speranza
verso i beni che il Signore ha riposto per noi nei cieli, di cui Maria è – insieme
– il segno luminoso e la garanzia.