L’episcopato della Bolivia ricorda i 182 anni dell’indipendenza nazionale. Preoccupazione
per le divisioni nel Paese
“La cosa più importante in questo momento è aprire i nostri cuori per ascoltare il
fratello, per conoscerlo meglio, per amarlo e per dargli la mano della riconciliazione.
Tutto ciò ci darà la pace sociale vera che tutti desideriamo vivere”: sono le parole
di mons. Jesús Juárez Párraga, segretario generale della Conferenza episcopale della
Bolivia, che domenica scorsa a El Alto ha presieduto la Santa Messa di commemorazione
del 182.mo anniversario dell'indipendenza nazionale e della nascita della Repubblica.
A nome dei vescovi boliviani, mons. Juárez Párraga ha parlato di due “pericolosi virus
che minacciano il cuore dei cittadini della Bolivia: un’esasperata suscettibilità
e una grave sfiducia reciproca”. “E’ proprio la parola di Dio ciò che più ci può aiutare
in un’ora come questa, piena di problemi, difficoltà e disaccordi”, ha sottolineano
il presule, riferendosi alle discordie esistenti sia nella società, sia nell’Assemblea
Costituente, che fra poco dovrebbe chiudere i suoi lavori per dare al Paese una nuova
Costituzione. “La Chiesa proclama, propone e difende quei valori di cui oggi la Bolivia
ha bisogno – ha spiegato mons. Juárez Párraga – sono i valori del Vangelo e di Gesù,
che ci insegna la pace vera, quella del cuore, e la riconciliazione sincera, quella
tra fratelli figli del medesimo Padre. E’ questa – ha aggiunto – la strada per un’autentica
convivenza civile”. E ha concluso: “In quest’ora, chiediamo al Signore che faccia
di noi strumenti di pace, amore, perdono e solidarietà”. La Bolivia, come molte altre
nazioni della regione, si sta preparando alla celebrazione del bicentenario dell’indipendenza.
Pochi giorni fa, i governi di Argentina, Bolivia, Ecuador, Messico, Paraguay, Venezuela
e Cile hanno firmato un “Carta comune” per commemorare questa ricorrenza, che per
ora è stata celebrata soltanto da Haiti (1804 - 2004). L’intento è sottolineare il
bisogno di cooperazione e integrazione tra i popoli. (L.B.)