2007-08-07 15:14:17

Elezioni a Giakarta: la Chiesa teme l'introduzione della legge islamica


In Indonesia, le elezioni di domani per la carica di governatore a Giakarta preoccupano le minoranze etniche e religiose: a lanciare l’allarme è la Commissione per l’apostolato dei laici dell’arcidiocesi della capitale (KAJ), secondo cui, nella possibile vittoria del partito Prosperous and Justice Party (PKS), di ispirazione islamica, le minoranze vedono profilarsi l’erosione dei principi di unità nazionale e di laicità su cui si basa l’Indonesia, e l’avvicinarsi dello Stato islamico. In una lettera indirizzata agli abitanti della città e ripresa da AsiaNews, il KAJ avverte che il PKS, “pur non rivelando le sue intenzioni in modo aperto, sta portando avanti una politica mirante all’introduzione della sharia nel Paese”. Il KAJ mette in guardia da “gruppi e partiti musulmani della destra radicale, che a livello nazionale chiedono l’applicazione della legge islamica”, che in alcuni casi, a livello locale (come ad Aceh), è già stata applicata. Si tratta – prosegue il testo – di una “violazione politica” dei principi base della Costituzione stessa, che si basa sul pluralismo. Il KAJ sostiene che la chiusura di chiese domestiche e le violenze dell’Islamic Defender Front (FPI, vicino al PKS) contro alcuni locali notturni a Giakarta vadano visti come “passi preliminari” per edificare uno Stato islamico. Per evitare la graduale applicazione della sharia, la Commissione per l’apostolato dei laici di Giakarta invita i cattolici della città a votare le formazioni politiche che “continuano a dichiarare fedeltà ai valori della Pancasila (i cinque principi guida del Paese, presenti nel preambolo della Costituzione) e dell’unità nazionale”. (R.M.)







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