Costa d’Avorio: il surriscaldamento terrestre starebbe dimezzando i raccolti
In Costa d’Avorio, la produzione agricola di “tipo pluviale”, come cacao, cotone e
riso, è diminuita del 50% negli ultimi 10 anni: lo ha reso noto il direttore del Centro
nazionale di ricerca agronomica (CNRA), Yo Tiémoko, durante un incontro sul riscaldamento
del pianeta, tenuto nei giorni scorsi ad Abidjan. Come riferisce l’agenzia MISNA,
Tiémoko ha sottolineato che “il cambiamento climatico ha gravemente colpito tutte
le produzioni agricole, con punte oltre il 50%”, mettendo a rischio la futura sicurezza
alimentare, se non verranno adottati opportuni provvedimenti. Tiémoko ha anche precisato
che la quantità di piogge sempre più scarse e la loro ripartizione sempre più irregolare
nel corso dell’anno sono gli elementi che maggiormente colpiscono il settore agricolo.
“Gli agricoltori sono disorientati – ha spiegato – non riescono a far coincidere le
loro pratiche agricole tradizionali con il periodo giusto”. Secondo il direttore del
CNRA, “la deforestazione e l’industrializzazione aggravano le irregolarità climatiche,
provocando siccità, desertificazione e inondazioni, portando a situazioni di povertà
duratura”. La coltivazione del cacao, in cui la Costa d’Avorio è prima al mondo con
il 40% dell'intero mercato, è alla base della sopravvivenza di sei milioni di ivoriani
su una popolazione totale di 15 milioni. (R.M.)