Alluvioni in Asia: aiuti difficili per milioni di sfollati
Sono almeno 10 milioni i bambini che hanno bisogno di aiuti e assistenza nelle zone
di Bangladesh, Nepal, India e Pakistan colpite dalle recenti alluvioni. Complessivamente
i morti sono oltre 1600 a partire da giugno. Sono inoltre difficili le operazioni
di soccorso a causa della precarietà di molte vie di comunicazione. Si teme anche
che possano diffondersi epidemie fra i milioni di sfollati costretti ad abbandonare
le loro case. La situazione è particolarmente grave in India. Ascoltiamo, al microfono
di Antonella Palermo, Eleonora Albanese, coordinatrice in India della
Caritas italiana, raggiunta telefonicamente nello Stato del Tamil Nadu:
R. -
La situazione è piuttosto allarmante, perché tutta la zona nordorientale dell’India
ed i bacini che confinano con il Bangladesh e con il Nepal sono straripati, a causa
degli otto fiumi maggiori che non hanno potuto reggere la portata dei monsoni di questi
due ultimi mesi. Si tratta, quindi, di una situazione difficile da gestire: ci sono
milioni di persone che si sono dovute spostare a causa degli allagamenti e degli smottamenti
del territorio e sono quindi milioni le persone a cui bisogna cercare di dare soccorso
e a cui bisogna provvedere dal punto di vista sia sanitario che di alloggio. Questa
naturalmente è una situazione comune sia in Bangladesh che nel nord dell’India, mentre
un po’ meno grave sembra prospettarsi la situazione in Nepal.
D.
– Queste popolazioni, che pare – almeno dalle immagini che ci vengono restituite sui
giornali e in televisione – non abbiano nulla e soprattutto non abbiano più nulla
da mangiare, dove si reca e cosa fa?
R. – Ci sono
dei coordinamenti per far fronte all’emergenza di queste persone nelle maggiori città
dei diversi Stati indiani. Ad esempio per il nordest dell’India ci sono dei centri
di raccolta delle popolazioni che dai diversi villaggi vengono spostate per trovare
un riparo ed una situazione più confortevole rispetto a quella delle loro zone di
origine. Chiaramente il problema del trasporto è abbastanza grande, in quanto - vista
la situazione geografica - ci sono territori agricoli che sono stati completamente
sommersi, le capanne sono raggiunte fino al tetto dall’acqua: si tratta, quindi, di
spostarsi spesso con piccole imbarcazioni e non certo di facile accesso ai veicoli
a quattro ruote in molte delle zone che sono state colpite dalle alluvioni.
D.
– E’ vero che sembra – a memoria – essere una delle alluvioni più gravi degli ultimi
30-40 anni?
R. – Sicuramente è vero. Tuttavia quest’anno
sono state superate tutte le soglie di sicurezza che normalmente vengono definite
per far fronte all’emergenza dei monsoni ed i territori coperti dall’acqua raggiungono
quasi il 40 per cento rispetto al 20 per cento dell'anno scorso.