La Chiesa ricorda Paolo VI, a 29 anni dalla morte. Benedetto XVI: "sempre più evidente
l'importanza del suo Pontificato"
Oggi ricorre il 29.mo anniversario della morte di Paolo VI, avvenuta il 6 agosto 1978,
a Castel Gandolfo, nella Solennità della Trasfigurazione. Lo ha ricordato ieri Benedetto
XVI all’Angelus sottolineando come Papa Montini abbia servito “fedelmente il Signore
e la sua Chiesa …in anni non facili”. Il servizio di Sergio Centofanti:
Benedetto
XVI è particolarmente legato a Paolo VI: è stato infatti Papa Montini a nominarlo
arcivescovo di Monaco e cardinale nel 1977. Il 3 marzo scorso, ricevendo i membri
dell'Istituto Paolo VI, Benedetto XVI lo aaveva definito un “indimenticabile Pontefice”
chiamato “dalla Provvidenza divina a guidare la barca di Pietro in un periodo storico
segnato da non poche sfide e problematiche” distinguendosi per la sua saggezza e prudenza.
Di Papa Montini aveva ricordato “l'ardore missionario … che lo spinse ad intraprendere
impegnativi viaggi apostolici anche verso nazioni lontane, a compiere gesti profetici
di alta valenza ecclesiale, missionaria ed ecumenica”. Fu infatti il primo Papa a
recarsi in Terra Santa, indicando “alla Chiesa che la via della sua missione è di
ricalcare le orme di Cristo”: “In effetti, il segreto dell'azione
pastorale che Paolo VI svolse con instancabile dedizione, adottando talora decisioni
difficili e impopolari, sta proprio nel suo amore per Cristo: amore che vibra con
espressioni toccanti in tutti i suoi insegnamenti. Il suo animo di Pastore era tutto
preso da una tensione missionaria alimentata da sincero desiderio di dialogo con l’umanità.
Il suo invito profetico, più volte riproposto, a rinnovare il mondo travagliato da
inquietudini e violenze mediante 'la civiltà dell’amore', nasceva da un totale suo
affidamento a Gesù, Redentore dell’uomo”.
“Il
nome di questo Pontefice, che l’opinione pubblica mondiale comprese nella sua grandezza
proprio in occasione della morte – aveva sottolineato Benedetto XVI – resta soprattutto
legato al Concilio Vaticano II”:
“Se infatti
fu Giovanni XXIII a indirlo e a iniziarlo, toccò a lui, suo successore, portarlo a
compimento con mano esperta, delicata e ferma. Non meno arduo fu per Papa Montini
reggere la Chiesa nel periodo post-conciliare. Non si lasciò condizionare da incomprensioni
e critiche, anche se dovette sopportare sofferenze e attacchi talora violenti, ma
restò in ogni circostanza fermo e prudente timoniere della barca di Pietro”.
Secondo Benedetto XVI “con il passare degli anni
appare sempre più evidente l'importanza per la Chiesa e per
il mondo” del pontificato di Paolo VI, “come pure il valore del suo alto magistero,
a cui si sono ispirati i suoi Successori”, ed al quale - aveva concluso - anche lui
continua a far riferimento.