Attesi 2 mila delegati alla III Assemblea ecumenica europea in programma a Sibiu,
in Romania
Sono attesi oltre 2 mila delegati cattolici, evangelici ed ortodossi a Sibiu, in Romania,
per la III Assemblea ecumenica europea che si svolgerà dal 4 al 9 settembre. Il meeting,
promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) e dalla Conferenza
delle Chiese Europee (KEK), riunirà rappresentanti delle Chiese e dei cristiani d’Europa,
80 giovani e altre 400 persone tra staff, invitati e giornalisti. L’incontro, sul
tema “La luce di Cristo illumina tutti”, affronterà argomenti tratti dalla Charta
Oecumenica, che verteranno su spiritualità, testimonianza, Europa, religioni, migrazioni,
creazione, pace, giustizia. L’Assemblea è frutto di un percorso intrapreso dalle Chiese
cristiane d’Europa e cominciato lo scorso anno. La prima tappa si è svolta a Roma
dal 24 al 27 gennaio ed ha visto 150 delegati discutere di radici del cristianesimo
e di “nuova luce sulla strada della riconciliazione tra i cristiani di Europa”. La
seconda tappa ha incluso una serie di incontri nazionali e regionali nei singoli Paesi
su temi ispirati alla Charta Oecumenica ma più legati ai contesti locali. L’ultima
tappa si è svolta dal 15 al 18 febbraio a Lutherstadt Wittemberg, per “riscoprire
il dono di luce che il Vangelo di Cristo è per l’Europa di oggi”. L’Assemblea si chiuderà
con la pubblicazione di un documento finale e i suoi organizzatori hanno voluto anche
promuovere, in questi mesi, incontri tra giovani. Oltre 200 ragazzi di diverse confessioni
cristiane, assieme ad alcuni ebrei e musulmani, hanno partecipato al Secondo incontro
ecumenico nazionale promosso a Milano dal comitato “Osare la pace”, al termine del
quale è stato lanciato un messaggio per Sibiu. “L’ecumenismo - scrivono i giovani
- è oggi una sfida difficile, eppure assolutamente necessaria in un’Europa che porta
nella propria storia e nel proprio presente tutto il peso delle divisioni tra le Chiese”.
Nel messaggio viene sottolineata l’importanza dell’impegno per la pace, per il dialogo
interreligioso (in particolare islamo-ebraico-cristiano), per la giustizia e la salvaguardia
del creato. Analoga iniziativa si è svolta a Saint Maurice (Svizzera-Canton Vallese),
dove dal 27 al 30 luglio si sono ritrovati i 35 giovani in rappresentanza delle Chiese
ortodosse, protestanti e anglicane, delegati della Conferenza delle Chiese Europee
(KEK). Dal 25 al 28 giugno, invece, si sono dati appuntamento a Rodi 35 rappresentanti
di quasi tutte le chiese ortodosse. Scopo dell’incontro, ha spiegato il metropolita
di Sassima Gennadios, è stato quello di “rafforzare gli esistenti legami di fraternità
tra le Chiese ortodosse ed essere in grado di agire e parlare in modo coordinato”.
Al termine dei lavori, i partecipanti hanno indirizzato all’Assemblea un rapporto
nel quale si ribadisce la responsabilità di tutti i cristiani a pregare e a lavorare
per l’unità della Chiesa e l’importanza di ribadire a Sibiu le radici cristiane del
continente europeo nonché l’impegno per la promozione dei valori cristiani. (T.C.)