Troppi morti sul lavoro in Italia: le nuove misure del governo
Una normativa convincente nel suo insieme, purché venga attuata in tempi brevi: così
la CISL – Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori - commenta il disegno di legge
delega sulla sicurezza nel lavoro, approvato nei giorni scorsi dalla Camera dei deputati.
Il provvedimento prevede, tra l’altro, l’arresto fino a 3 anni per le infrazioni più
gravi e l’obbligo per i lavoratori di esibire una tessera di riconoscimento. Nelle
gare d’appalto, inoltre, è vietato il ribasso d’asta per i costi relativi alla sicurezza.
“Una legge che è segno di sensibilità”, ha commentato il capo dello Stato italiano,
Giorgio Napolitano, ed apprezzamenti sono stati espressi anche dal quotidiano della
Santa Sede, l’”Osservatore Romano”. Quali dunque gli aspetti positivi di questa normativa?
Al microfono di Isabella Piro, risponde Giorgio Santini, responsabile
CISL per le Politiche del lavoro: R.
– E’ convincente l’approccio d’insieme. Il testo che è stato approvato interviene
a tutti i livelli, estendendo molto la tutela sulla sicurezza anche alle nuove forme
di lavoro – pensiamo ai parasubordinati, agli immigrati – interviene responsabilizzando
le istituzioni. E in questo caso, viene dato un ruolo importante di coordinamento
alla provincia, che metta insieme tutte le varie competenze dei vari istituti. E’
molto importante, ad esempio, il credito di imposta, per fare investimenti in formazione,
prevenzione ed anche in macchinari adeguati per la sicurezza. Ma vengono anche responsabilizzati
attraverso un inasprimento delle sanzioni, nel caso che continuino comportamenti irresponsabili,
in qualche caso anche chiudendo l’azienda se si va oltre una certa percentuale di
lavoro non in regola o se non vengono rispettate le norme di sicurezza. D.
– Prevista anche, dal gennaio 2008, l’immissione in servizio di 300 nuovi ispettori,
mentre maggiore importanza viene data ai rappresentanti per la sicurezza...
R.
– Questa legge cerca di potenziare molto il ruolo di questo rappresentante della sicurezza.
L’elezione avverrà in un unico giorno in tutta Italia, per dare veramente importanza
a questo fatto e non lasciarlo ai margini. Verrà potenziata molto la formazione, perché
questi rappresentanti devono poi avere anche gli strumenti per poter fare bene il
loro lavoro di vigilare sulle condizioni di vita dentro i luoghi di lavoro.
D.
– Questa normativa può servire ad arginare il fenomeno del “capolarato”?
R.
– Sì, non solo questa. Bisogna affiancare altre norme di carattere più “lavoristico”:
il contrasto all’economia sommersa, al lavoro irregolare dal punto di vista dell’evasione
contributiva...
D. – Quali sono, attualmente, le
cause più frequenti degli infortuni sul lavoro?
R.
– Molti, veramente troppi incidenti accadono ancora semplicemente perchè non vengono
rispettate le norme più banali. Pensiamo ai ponteggi, alle protezioni, agli indumenti
da lavoro, ai caschi... Per esempio, per schiacciamento o per caduta, muoiono ancora
il numero più alto di lavoratori nel nostro Paese.
D.
– In conclusione, secondo lei, questa normativa è migliorabile?
R.
– Il vero punto interrogativo è l’attuazione. Noi chiediamo al governo e al Parlamento
grande coerenza, grande tempestività per applicare al meglio questa buona legge.