Il Papa all'Angelus invita a non attaccare il cuore alla ricchezza. Se non è condivisa
compromette la salvezza. Il vero tesoro è Cristo
La ricchezza non salva l’uomo: anzi, se non è condivisa con gli altri, ne compromette
la salvezza. E’ quanto ha detto oggi il Papa all’Angelus a Castel Gandolfo, in una
splendida giornata di sole. Benedetto XVI ha invitato a non lasciarsi dominare dall’egoismo
e dalla cupidigia. Ha poi ricordato Paolo VI, di cui domani ricorre il 29.mo anniversario
della morte, e la recente scomparsa del Patriarca della Chiesa ortodossa romena, Teoctist,
grande promotore dell’ecumenismo. Il servizio di Sergio Centofanti: Il
Papa, partendo dalle letture bibliche proposte dalla XVIII Domenica del Tempo Ordinario,
ricorda quale debba essere il nostro rapporto con i beni materiali, che vanno condivisi
con gli altri, in particolare con i più poveri:
“La
ricchezza, pur essendo in se un bene, non va considerata un bene assoluto. Soprattutto
non assicura la salvezza, anzi potrebbe persino comprometterla seriamente”.
E
proprio da questo rischio Gesù mette in guardia i suoi discepoli:
“E’
saggezza e virtù non attaccare il cuore ai beni di questo mondo, perché tutto passa,
tutto può finire bruscamente. Il tesoro vero che dobbiamo ricercare senza sosta per
noi cristiani sta nelle ‘cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra del
Padre’”.
A volgere lo sguardo verso il Cielo
– ha aggiunto il Papa - ci invita la Solennità della Trasfigurazione del Signore,
che celebreremo domani. “Nel racconto evangelico della Trasfigurazione sul monte,
ci è dato un segno premonitore, che ci permette di dare un fugace sguardo nel regno
dei santi dove anche noi, al termine della nostra esistenza terrena, potremo partecipare
alla gloria di Cristo, che sarà completa, totale e definitiva. Allora – ha affermato
il Pontefice - tutto l'universo sarà trasfigurato e si compirà finalmente il disegno
divino della salvezza”. Il Papa ha quindi ricordato che proprio nella solennità della
Trasfigurazione, era il 1978, Paolo VI "fu chiamato ad entrare nella casa del Padre
celeste":
“Il suo ricordo ci sia d’invito a guardare
verso l’Alto ed a servire fedelmente il Signore e la Chiesa, come lui ha fatto in
anni non facili del secolo scorso”.
Benedetto
XVI ha poi elevato la sua preghiera alla Vergine Maria che oggi ricordiamo particolarmente
nella memoria della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore:
“La
Vergine, che più di ogni altra creatura, ha partecipato al mistero di Cristo, ci sostenga
nel nostro cammino di fede perché, come la liturgia ci invita a pregare quest’oggi,
‘operando con le nostre forze a sottomettere la terra non ci lasciamo dominare dalla
cupidigia e dall’egoismo, ma cerchiamo sempre ciò che vale davanti a Dio’”.
Infine,
il Papa ha rivolto il suo pensiero ai responsabili e ai fedeli della Chiesa Ortodossa
Romena, a pochi giorni dalla scomparsa del Patriarca Teoctist. Alle solenni esequie,
che hanno avuto luogo venerdì scorso nella Cattedrale patriarcale di Bucarest, Benedetto
XVI ha inviato come suo rappresentante il cardinale Walter Kasper, presidente del
Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, con un’apposita delegazione:
“Mi
è caro ricordare con stima ed affetto questa nobile figura di Pastore, che ha amato
la sua Chiesa e ha dato un positivo contributo alle relazioni tra cattolici ed ortodossi,
incoraggiando costantemente la Commissione Mista Internazionale per il Dialogo teologico
tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme”.
“Chiare
testimonianze del suo impegno ecumenico” – ha proseguito il Santo Padre - sono anche
le due visite che il Patriarca Teoctist ha reso a Giovanni Paolo II e l’accoglienza
che, a sua volta, il Patriarca ha riservato a Papa Wojtyla nello “storico suo pellegrinaggio
in Romania del 1999”.
“’Eterna sia la sua memoria”,
così – ha detto Benedetto XVI - la tradizione liturgica ortodossa chiude il servizio
funebre di quanti si addormentano nel Signore. Facciamo nostra questa invocazione
- ha concluso il Papa - chiedendo al Signore che accolga questo nostro Fratello nel
suo regno di luce infinita e gli conceda il riposo e la pace promessi ai fedeli servitori
del Vangelo”.