Il cardinale Martino in Uganda lancia un appello per il reinserimento nella società
degli ex bambini soldato
Prosegue la missione in Uganda del cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del
Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. Oggi a Kampala ha incontrato una nutrita delegazione
di missionari con i quali ha parlato del dramma degli ex bambini soldato: una questione
- ha detto - che non può essere considerata risolta "semplicemente perché sono cessate
le ostilità in un Paese dove fino a ieri questi minori erano impegnati in azioni belliche”.
Da Kampala il servizio di padre Giulio Albanese:
Il porporato
ha auspicato un maggiore coinvolgimento da parte delle Comunità internazionale nel
far fronte ad una emergenza che rimane una questione aperta, in molti Paesi dove le
intese negoziali non sono riuscite a garantire un proficuo reinserimento degli ex
combattenti nella società civile. Non basta risentirsi quando un giovane imbraccia
un fucile – ha detto il porporato – ma occorre anche levare la propria indignazione
di fronte a tanta gioventù che, dopo innumerevoli patimenti, è finita poi per strada,
costretta all’accattonaggio. Così ha commentato il cardinale Martino, sottolineando
che gli ex bambini soldato hanno bisogno di solidarietà. E’ importante impegnarsi
affinché possano davvero godere di una sana istruzione e di un conseguente accompagnamento
per entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro. Secondo il presidente del Pontificio
Consiglio Giustizia e Pace i donors internazionali devono impegnarsi nel garantire
linee di finanziamento adeguate per progetti di riabilitazione degli ex combattenti.
Il
cardinale Martino si recherà domani nel distretto settentrionale di Gulu, nel Nord
Uganda, per compiere una visita come stretto collaboratore di Benedetto XVI nei campi
profughi, dove vivono ancora alcune delle vittime della sanguinosa guerra civile che,
dalla fine degli anni Ottanta, ha causato morte e distruzione nel Nord Uganda. Il
cardinale Martino ha anche espresso apprezzamento per l’impegno profuso dal governo
di Kampala a livello negoziale, non fosse altro perché i ribelli, i famigerati ribelli
del Lord’s Resistance Army, hanno praticamente deposto le armi in Uganda. Ma il porporato
ha anche evidenziato che la vera pace esige un rinnovato impegno contro la miseria
che attanaglia il Nord Uganda. (Per la Radio Vaticana, Giulio Albanese, Kampala, Uganda)