Migliaia di fedeli alla Porziuncola per il Perdono di Assisi
Si celebra oggi, nella festa della Dedicazione della Porziuncola, la solennità del
Perdono di Assisi. Migliaia i fedeli che stanno partecipando all'evento. Questa mattina,
nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, il cardinale Attilio Nicora, Legato Pontificio,
ha presieduto la celebrazione eucaristica. Nel pomeriggio giungono i partecipanti
alla 27.ma Marcia francescana. In serata la Messa conclusiva presieduta dal vescovo
di Assisi, mons. Domenico Sorrentino. Paolo Ondarza gli ha chiesto quale
sia il significato del Perdono d’Assisi:
R. –
C’è alla base il desiderio del Santo di mostrare la misericordia di Dio. Per questo
volle ottenere un privilegio, che allora era riservato a poche chiese e quindi chi
visita la Porziuncola, con determinate condizioni interiori, riceve l’indulgenza plenaria.
D. – Indulgenza, appunto, è un termine oggi poco
conosciuto, ma è comunque un termine attuale?
R.
– Sì, capito bene, sicuramente sì. Bisogna però che si mettano da parte qualche equivoco
e qualche banalizzazione. Teologicamente approfondito si tratta di un concetto di
grande spessore e di grande significato: il peccato ferisce la nostra umanità, e anche
quando è stato perdonato ci lascia dei segni, perché ogni volta che pecchiamo andiamo
più giù nella vita morale. L’indulgenza è una grazia speciale che il Signore dà, affinché
l’uomo risulti pienamente sanato. Quando San Francesco diceva: “voglio che tutti andiate
in Paradiso” in sostanza diceva “voglio che riceviate una grazia talmente grande che
se voi la accoglierete, distaccandovi dal peccato, è capace di mandarvi veramente
in Paradiso".
D. – Cosa gli uomini e le donne del
2007 possono attingere dall’esperienza del poverello di Assisi?
R.
– Francesco è uno canta l’amore di Dio e il perdono di Assisi dice appunto questo.
Mi pare che questa sia una cosa molto bella per gli uomini del nostro tempo. Riuscire
a percepire un Dio, quello cristiano, come il Dio della letizia, dell’amore misericordioso.
D. – Eccellenza, la Chiesa e in particolare la sua
diocesi di Assisi vive quest’anno il perdono alla luce della recente visita del Papa…
R.
– Il messaggio di Benedetto XVI viene ad essere per noi un grande invito ad una conversione
piena, a prendere sul serio il Vangelo e a portare Gesù Cristo nelle intime fibre
del nostro essere. Mi piace ricordare quello che il Papa disse ai giovani, presentando
l’esperienza di Francesco: “Solo l’infinito riempie il cuore”. Quel perdono di Assisi,
in fondo, è un tuffo nell’infinito della misericordia, sapendo che quando si dice
un sì a Dio, si dice anche un sì all’uomo, un sì vero a se stessi.