Il PAM chiede aiuti ingenti per salvare lo Zimbabwe dalla carestia
Almeno 118 milioni di dollari, pari a circa 86 milioni di euro. Questo l’ammontare
degli aiuti necessari, per lo meno fino al prossimo aprile, per fornire assistenza
alimentare ad oltre 3 milioni di persone che in Zimbabwe rischiano di morire a causa
della carenza di cibo. Il PAM, Programma Alimentare Mondiale dell’ONU, ha chiesto
ieri ai donatori di contribuire con urgenza per sostenere le famiglie di un Paese
martoriato da siccità, carestie, malattie e povertà. In Zimbabwe, il tasso di disoccupazione
è dell’80% e il 60% della popolazione sopravvive soltanto grazie agli aiuti internazionali.
Nell’ex “granaio d’Africa”, l’inflazione ha raggiunto il 5.000% e rischia, secondo
il Fondo monetario internazionale (FMI), di raggiungere il 100.000% entro la fine
dell’anno. Ieri, la banca centrale locale ha emesso una nuova banconota “record” da
200 mila dollari dello Zimbabwe, l’equivalente di 13 dollari americani e di un solo
chilo di zucchero. Politici e analisti attribuiscono la responsabilità della situazione
al presidente, Robert Mugabe, al potere dal 1980. Il principale leader dell’opposizione,
Morgan Tsvangirai, ha dichiarato alla Reuters che il congelamento dei prezzi, applicato
dal governo, è insostenibile e ha portato al peggioramento dell’inflazione. Mugabe,
invece, afferma che ad essere colpevole è una congiura delle ex potenze coloniali.
(V.F.)