Continuate ad offrire il vostro servizio inestimabile ai giovani di oggi: così,
il Papa in un messaggio al Jamboree, il raduno mondiale degli
scout, in Gran Bretagna
Gli scout di tutto il mondo continuino ad impegnarsi per il bene dei giovani: è l’esortazione
di Benedetto XVI, in un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio
Bertone, indirizzato ai partecipanti al Jamboree il grande raduno mondiale
per il centenario del movimento scoutista, in corso a Chelmsford, in Gran Bretagna.
L’evento, iniziato il 27 luglio e chi si protrarrà fino all’8 agosto, raccoglie 40
mila giovani provenienti da ogni angolo del mondo per festeggiare i 100 anni dal primo
campo scout, tenutosi il primo agosto del 1907 nell’isola britannica di Brownsea.
Il servizio di Alessandro Gisotti:
“In
un tempo in cui molti giovani sono confusi e disorientati”, avverte il Papa, gli scout
“sono chiamati a continuare ad offrire il loro servizio inestimabile”. Un’opera, si
legge nel telegramma, che ha permesso “a milioni di ragazzi di diventare adulti liberi,
generosi e responsabili, facendo buon uso dei talenti donati loro da Dio e mettendoli
al servizio dei propri fratelli”. Benedetto XVI ringrazia il Signore per i grandi
benefici che il movimento scoutista ha assicurato ad innumerevoli giovani. Il Pontefice
riconosce il contributo che il movimento fondato da Robert Baden-Powell ha dato in
diversi ambiti, da quello fisico a quello intellettuale, ancora dal sociale allo spirituale.
Il messaggio del Papa è stato letto al termine di una grande Messa all’Hylands Park
di Chelmsford, dove si tiene il Jamboree. La celebrazione è stata presieduta dal cardinale
Cormac Murphy-O’Connor che ha ringraziato gli scout per il loro impegno nel creare
un mondo migliore. “La Chiesa – ha detto il porporato – ha bisogno della vostra generosità,
della vostra fede e del vostro amore per il futuro”.
La
grande famiglia dello scoutismo è dunque in festa in questi giorni, e non solo al
Jamboree. Dal 4 all’11 agosto, infatti, sui Monti Tatra in Polonia, si terrà
l’Euromoot 2007, grande raduno delle guide e scout cristiani d’Europa. Alcuni
delegati dei 5000 giovani che prenderanno parte all’iniziativa sono stati salutati
ieri da Benedetto XVI a margine dell’udienza generale. Tra loro anche Angela Vanini,
vicepresidente dell’associazione italiana Guide e Scout d’Europa cattolici, che intervistata
da Alessandro Gisotti si sofferma sulla particolare attenzione che i Papi hanno
sempre riservato al mondo degli scout:
R.
– Io ero presente ieri mattina all’udienza del Papa e devo dire che è sempre commovente
partecipare a questi incontri. Tutti i Papi hanno avuto molto a cuore il movimento
scout e hanno dato poi anche degli incoraggiamenti alla nostra associazione, in maniera
specifica. Già Paolo VI, nel ’75, e poi Giovanni Paolo II, nel ’94, quando ci radunò
per un nostro incontro internazionale e ci rivolse delle parole di incoraggiamento
per continuare nell’ambito della fraternità scout con la nostra specifica pedagogia.
E questo per noi è molto importante. Anche ieri mattina ci siamo sentiti veramente
incoraggiati. Siamo andati da lui anche per chiedere la benedizione per questo nostro
incontro internazionale, che partirà da domani, e siamo tornati carichi anche di questo.
Vogliamo celebrare il centenario dello scoutismo dandogli un tocco nostro, cioè la
nostra fedeltà non solo ai principi di Baden-Powell sullo scoutismo, ma soprattutto
agli insegnamenti della Chiesa.
D. – A cento anni
dal primo campo scout, cosa resta oggi dello spirito originario dell’idea di Baden-Powell?
R.
– Una delle caratteristiche della nostra associazione è quella di rimanere fedeli
al metodo di Baden-Poweil. Per questo noi utilizziamo proprio il metodo che lui ha
pensato, perchè lo riteniamo valido al di là di ogni tempo e al di fuori di ogni società.
In più lo arricchiamo di tutti quelli che sono i valori della fede cattolica, della
fede cristiana. E, quindi, viene aumentato il suo valore educativo.
D.
- Siete in partenza per i monti Tatra, per la Polonia. Cosa vi aspettate dall’Euromoot
del centenario?
R. – Dall’Euromoot ci aspettiamo
di allargare questo nostro modo di vedere la vita, di formare i ragazzi. Non facciamo
solo discorsi sulla pace, sulla solidarietà, viviamo concretamente questi valori.
Ragazzi di Paesi diversi, ragazzi certamente di un’età che non è facile - lo vediamo
oggi nella nostra società - che vanno dai 16 ai 21 anni, sono capaci di vivere la
stessa esperienza, gli stessi valori. Sarà veramente una cosa bellissima, così come
sono stati bellissimi tutti gli incontri internazionali che in 30 anni si sono svolti
nella nostra federazione.