2007-07-31 16:11:10

Alluvioni devastanti in Asia


In Nepal, è di circa 40 morti il bilancio delle piogge torrenziali che da una oltre settimana si abbattono sul Paese, provocando frane e inondazioni, ma il numero delle vittime potrebbe presto aumentare, perché oltre un terzo della popolazione è a rischio per mancanza di cibo. Come riferisce l’agenzia del PIME, AsiaNews, migliaia di persone sono senza un tetto, le abitazioni sono state distrutte dagli smottamenti o allagate e la situazione è in continuo peggioramento: nelle zone più colpite, su tutte la regione del Terai, nel sud, sono state interrotte le comunicazioni aeree e terrestri, mancano energia elettrica e acqua potabile, scuole e uffici sono chiusi e la gran parte del raccolto è andata perduta. Nella Bardia, distretto nel centro-ovest, di oltre 30 mila persone non si sa nulla: le piogge hanno infatti distrutto tutti i trasmettitori, interrompendo le comunicazioni. Secondo l’Ufficio nazionale delle previsioni meteo, le piogge continueranno a cadere anche nei prossimi giorni. A fronte di una realtà drammatica, il Parlamento ad interim, che guida il Paese sino alle prossime elezioni, ha deciso di devolvere 5 giorni del proprio stipendio a favore delle vittime e dei familiari per gli interventi di primissima necessità. Intanto, si cominciano ad analizzare le cause della tragedia: da più parti si punta l’indice contro l’India, colpevole di aver costruito numerosi sbarramenti lungo il confine. Questi blocchi hanno impedito il regolare deflusso delle acque, che si sono accumulate, creando veri e propri muri, che hanno poi ricoperto il territorio circostante. Il maltempo ha causato almeno 30 morti ed oltre un milione di sfollati anche in Bangladesh, metà del quale è sommerso dalle acque. In India ha causato112 morti e 7 milioni di senza tetto. Ed è sempre emergenza maltempo in Cina: nelle ultime ore sono rimaste uccise altre 21 persone. Un’agenzia di stampa cinese ha riferito che sono oltre 700 i morti dall’inizio dell’estate; altre fonti parlano, invece, di almeno 500 vittime. Frane e smottamenti hanno coinvolto, complessivamente, 24 province e circa 200 milioni di persone. Le avverse condizioni meteorologiche ostacolano anche le operazioni di soccorso di 69 operai intrappolati da ieri in una miniera di carbone, nel sud del Paese. Dopo diversi tentativi, finalmente questa mattina gli operai hanno ricevuto ossigeno e 400 litri di latte. Secondo le autorità, questi aiuti permetteranno ai minatori di sopravvivere, fino a quando non verranno liberati. Secondo le organizzazioni umanitarie internazionali, ogni anno sono circa 10 mila i minatori che perdono la vita in Cina per la mancanza di adeguate condizioni di sicurezza.







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