Clima di gioia e di ascolto nell'incontro di Benedetto XVI con il clero trevigiano
e bellunese. Il Papa ha risposto a 10 domande dei sacerdoti su alcune tra le maggiori
priorità pastorali
Un gruppo di bambini con in mano dei fiori gialli all'esterno della Chiesa di Santa
Giustina e, all'interno, circa 400 sacerdoti delle diocesi di Belluno-feltre e di
Treviso. E' questa la scena che Benedetto XVI ha trovato arrivando nella tarda mattinata
di oggi ad Auronzo di Cadore, per il suo atteso incontro con il clero locale. Uno
scambio di domande e risposte fra i sacerdoti e il Papa che è iniziato con la celebrazione
dell'Ora sesta e si è concluso verso le 13. A riferire sui contenuti dell'incontro
è il direttore della Sala Stampa Vaticana, e nostro direttore generale, padre Federico
Lombardi, intervistato da Roberto Piermarini:
R. - Dieci
domande fatte da dieci diversi sacerdoti, che hanno toccato vari argomenti. Alcuni
argomenti sono facilmente indicabili: il problema della formazione di giovani e della
loro coscienza morale, i problemi della vita sacerdotale, le priorità del ministero
nella situazione attuale della pastorale in Italia e nell’evoluzione della situazione
storica attuale. Ma anche alcuni temi di attuale importanza come l’evangelizzazione
e il dialogo. Il dialogo rispettoso con le altre religioni, in un contesto di forte
immigrazione, ma anche la questione - sempre delicata e che tocca anche molte persone
e tanti sacerdoti - dei divorziati risposati o conviventi e, quindi, come conciliare
misericordia e verità. Ancora, il tema del Concilio e della fedeltà al Concilio e
al suo spirito. Argomenti, quindi, molto ampi e molto vari che il Papa aveva già affrontato
anche altre volte nei suoi interventi e nei suoi documenti e che sono stati toccati
in modo molto vivo: i sacerdoti presenti pendevano, veramente, dalle sue labbra.
D.
- In che clima si è svolto l’incontro?
R. - E’ stato
un clima di grande gioia e di grande attenzione. I presenti erano circa 400 sacerdoti
delle due diocesi. Il Papa ha risposto con la sua abituale chiarezza e rapidità a
tutte le domande, che gli sono state fatte e che esprimevano bene - credo - i principali
interrogati che questi sacerdoti avevano nel cuore. C’era, quindi, una grandissima
attenzione. C’è stato anche un grande applauso a scena aperta e poi, naturalmente,
gli applausi conclusivi.
D. - Quindi il Papa era
soddisfatto al termine dell’incontro?
R. - Certamente.
Mi pare che tutti fossero soddisfatti: i sacerdoti da una parte e il Santo Padre dall’altra.
E’ sempre un momento molto bello quello dell’incontro con i sacerdoti per il Papa.
Lo ha detto egli stesso. Non erano soltanto loro a ringraziare lui, ma anche lui a
ringraziare loro per l’accoglienza e per il clima di questo incontro.
Subito
dopo l’incontro con il clero, Benedetto XVI ha rivolto un discorso a quanti lo hanno
atteso davanti alla Chiesa di Auronzo. Ascoltiamo, al microfono, di Amedeo Lomonaco,
l’inviato del quotidiano “Avvenire”, Salvatore Mazza:
R.
- E’ stato un momento molto spontaneo. Il Papa ha detto: “Sono lieto di salutarvi
in questo posto magnifico, mi ha offerto riposo non solo al corpo ma anche nell’animo,
in questa bellissima terra delle Dolomiti. Il Santo Padre ha poi aggiunto: “Ho avuto
la possibilità di respirare non solo quest’aria che ci ha dato il Creatore, ma anche
quest’aria di amicizie e di cordialità della quale sono gratissimo a tutti voi”. Parole
anche qui molto spontanee, molto calorose con le quali il Papa ha voluto ringraziare
per l’ospitalità ricevuta.
D. - E all’arrivo ad Auronzo
di Cadore, il Papa è stato accolto da oltre tremila villeggianti e residenti. E’ la
prima volta che un Papa si reca ad Auronzo, per il paese del Cadore è una visita storica…
R.
- Certamente. E' stato come al solito un’accoglienza calorosissima che poi il Papa
ha avuto modo di sottolineare. C’erano forse più di tremila persone nella piazza di
fronte alla chiesa dove si è svolto l’incontro con i sacerdoti. Era praticamente piena
già alle nove di questa mattina e la gente ha aspettato pazientemente più di tre ore
che il Papa finisse l’incontro.
D. - In particolare,
il Papa ha stretto la mano ad un gruppo di anziani disabili e ai bambini della scuola
materna…
R. - Il primo gruppo che ha salutato erano
questi anziani e questi disabili che stavano sulla sinistra del portone di ingresso
e subito dopo ha raccolto l’omaggio di una ventina di bambini che erano lì, la più
piccola di tutti, vestita in costume, gli ha donato un cesto di fiori alpini. Il Papa
anche qui li ha salutati uno per uno, li ha accarezzati e poi finalmente è entrato
dentro la chiesa dove c’erano i 400 sacerdoti delle due diocesi di Belluno-Feltre
e di Treviso che lo aspettavano.
In questi giorni di
riposo nel Cadore, Benedetto XVI ha anche incontrato in diverse occasioni residenti
e villeggianti. Si è trattato sempre di incontri molto spontanei e semplici avvenuti,
in genere, nel tardo pomeriggio durante le sue passeggiate. Anche ieri il Papa ha
salutato e scambiato qualche battuta con alcune persone. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
Benedetto
XVI ha lasciato ieri sera la villetta di Lorenzago per raggiungere il lago del Centro
Cadore. Lungo la strada che costeggia lo specchio d’acqua, all'ombra dei boschi di
conifere, il Papa ha recitato il Santo Rosario. Nei pressi della chiesa della Madonna
della Salute, Benedetto XVXI ha poi incontrato alcuni ciclisti e podisti che percorrevano
il lungolago. Ascoltiamo la testimonianza di uno di loro, Marcello De Deppo:
R.
- Io sono andato, come al solito, a fare una passeggiata lungo il lago, non sapendo
certamente di dover incontrare il Papa. Ad un certo punto, ho visto una veste bianca
che veniva avanti: “Non sarà per caso il Papa?”, ho detto tra me e me. L’ho visto
a 50 metri e mi sono messo un po’ in disparte e ho messo le mani giunte al petto.
Lui mi ha visto, si è diretto verso di me e il segretario ha detto al poliziotto:
“Lasci, lasci andare”. Allora si è rivolto verso di me, io sono andato avanti e ho
detto: “E' il Signore che ci ha fatto incontrare”. E lui ha risposto: “La Provvidenza
divina è grande”. Per me è stata un’emozione indescrivibile, perché sono anche molto
religioso. Sono passato all’improvviso dai pensieri della passeggiata all’incontro,
inaspettato, con il Santo Padre. Mi sono veramente emozionato. Per tutta la notte
ho pensato al Papa…
Durante la passeggiata intorno
al lago, il Papa si è fermato per salutare anche una donna, Rosanna Coffen,
che descrive così l’emozione per questo inaspettato incontro con il Santo Padre:
R.
- Quando siamo arrivati vicino al campo sportivo, c’erano due poliziotti e gentilmente
- perché sono delle persone molto gentili anche le guardie del corpo - mi hanno detto:
“Signora, se vuole, può passare a piedi”. Quando sono arrivata quasi vicino al capitello
della Madonna del Suffragio, ho visto una persona vestita di bianco in mezzo agli
alberi che veniva verso di me e mi sono resa conto che era il Santo Padre. Mi sono
emozionata tantissimo perché il Santo Padre mi è venuto lui stesso incontro e mi ha
detto: “Anche lei signora sta passeggiando?” ed io ho risposto di “sì”. Gli ho baciato
la mano e mentre stavo per inginocchiarmi, lui mi ha fatto segno di rimanere alzata.
Dopo, padre Georg mi ha dato la coroncina del rosario. E’ stata un’emozione grandissima
che penso di non poter provare più nella mia vita.
Al
ritorno, il corteo papale ha attraversato il comune di Domegge, dove si trova il lago,
ed è quindi tornato a Lorenzago. Qui, Benedetto XVI ha salutato le persone che lo
attendevano lungo la strada: ha accarezzato la testa di alcuni bambini, ha benedetto
i presenti e, quindi, è rientrato nella villetta.