"Seid Missionare!" - Papst-Botschaft zum Weltjugendtag 2008
Der Vatikan hat heute
die Botschaft zum Weltjugendtag 2008 veröffentlicht. Die Jugendlichen fordert er darin
auf, ein "neues Pfingsten" zur Missionierung der Welt herabzurufen und zu "Missionaren"
zu werden. Ausführlich entfaltet der Papst in sieben Punkten das Thema des Treffens
„Ihr werdet die Kraft des Heiligen Geistes empfangen, der auf euch herabkommen
wird; und ihr werdet meine Zeugen sein!“ Der Text ist lang – und geht in die
Tiefe. Der Papst beginnt mit einer Rückbesinnung auf die Heilige Schrift: „Die Verheißung
des Heiligen Geistes in der Bibel“ , Das Pfingstfest sei der „Ausgangspunkt der kirchlichen
Mission.“ Der Heilige Geist als „Seele der Kirche und Prinzip der Einheit“ führe zu
einem „Ja zum Leben“, das Gott für seine Geschöpfe ersehne. Besonders die Jugendlichen
könnten in der Welt das „Wehen und das Feuer eines neuen Pfingstfestes“ hervorbringen.
Der Heilige Geist sei zugleich ein „innerlicher Meister“, der zur Begegnung mit der
Person des gekreuzigten und auferstandenen Jesus führe. Im weiteren Verlauf seiner
Botschaft vertieft Benedikt die Bedeutung des Sakraments der Firmung – als besondere
Kraft, um mit dem ganzen Leben Gott zu bezeugen und zu verherrlichen – und der Eucharistie.
Am Ende dann der Appell an die Jugendlichen „Seid heilig, seid missionarisch!
Kommt zahlreich nach Sydney!“ Denn den Glauben denen anzubieten, die noch nicht Christen
sind, bedeute nicht intolerant zu sein. Auch Australien und Ozeanien müsse seine christlichen
Wurzeln wiederentdecken. Der Text ist bisher nur im italienischen Original veröffentlicht.
Offizielle Übersetzungen in anderen Sprachen sollen folgen. (rv 21.07.2007 mc)
Wir
dokumentieren die Botschaft im italienischen Original:
Botschaft zum Weltjugendtag
2008
Cari giovani!
1. La XXIII Giornata Mondiale della Gioventù Ricordo
sempre con grande gioia i vari momenti trascorsi insieme a Colonia, nell'agosto 2005.
Alla fine di quell'indimenticabile manifestazione di fede e di entusiasmo, che resta
impressa nel mio spirito e nel mio cuore, vi ho dato appuntamento per il prossimo
incontro che si terrà a Sydney, nel 2008. Sarà la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù
ed avrà come tema: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi
sarete testimoni»(At 1,8). Il filo conduttore della preparazione
spirituale all'appuntamento di Sydney è lo Spirito Santo e la missione. Se nel 2006
ci siamo soffermati a meditare sullo Spirito Santo come Spirito di verità, nel
2007 cerchiamo di scoprirlo più profondamente quale Spirito d'amore, per incamminarci
poi verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2008, riflettendo sullo Spirito di
fortezza e testimonianza, che ci dona il coraggio di vivere il Vangelo e l'audacia
di proclamarlo. Diventa perciò fondamentale che ciascuno di voi giovani, nella sua
comunità e con i suoi educatori, possa riflettere su questo Protagonista della storia
della salvezza che è lo Spirito Santo o Spirito di Gesù, per raggiungere questi alti
scopi: riconoscere la vera identità dello Spirito anzitutto ascoltando la Parola di
Dio nella Rivelazione della Bibbia; prendere una lucida coscienza della sua continua,
attiva presenza nella vita della Chiesa, in particolare riscoprendo che lo Spirito
Santo si pone come "anima", respiro vitale della propria vita cristiana, grazie ai
sacramenti dell'iniziazione cristiana - Battesimo, Confermazione ed Eucaristia; diventare
così capace di maturare una comprensione di Gesù sempre più approfondita e gioiosa
e, contemporaneamente, di realizzare un'efficace attuazione del Vangelo all'alba del
terzo millennio. Volentieri con questo messaggio vi offro un tracciato di meditazione
da approfondire lungo quest'anno di preparazione, su cui verificare la qualità della
vostra fede nello Spirito Santo, ritrovarla se smarrita, rafforzarla se indebolita,
gustarla come compagnia del Padre e del Figlio Gesù Cristo, grazie appunto all'opera
indispensabile dello Spirito Santo. Non dimenticate mai che la Chiesa, anzi l'umanità
stessa, quella che vi sta attorno e che vi aspetta nel vostro futuro, attende molto
da voi giovani perché avete in voi il dono supremo del Padre, lo Spirito di Gesù. 2. La
promessa dello Spirito Santo nella BibbiaL'attento ascolto della Parola di
Dio a riguardo del mistero e dell'opera dello Spirito Santo ci apre a conoscenze grandi
e stimolanti che riassumo nei punti seguenti. Poco prima della sua ascensione,
Gesù disse ai discepoli: «Manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso» (Lc
24,49). Ciò si realizzò nel giorno della Pentecoste, quando essi erano riuniti
in preghiera nel Cenacolo con la Vergine Maria. L'effusione dello Spirito Santo sulla
Chiesa nascente fu il compimento di una promessa di Dio assai più antica, annunciata
e preparata in tutto l'Antico Testamento. In effetti, fin dalle prime pagine la
Bibbia evoca lo spirito di Dio come un soffio che «aleggiava sulle acque» (cfr
Gn 1,2)e precisa che Dio soffiò nelle narici dell'uomo un alito
di vita (cfr Gn 2,7),infondendogli così la vita stessa. Dopo il
peccato originale, lo spirito vivificante di Dio si manifesterà diverse volte nella
storia degli uomini, suscitando profeti per incitare il popolo eletto a tornare a
Dio e ad osservarne fedelmente i comandamenti. Nella celebre visione del profeta Ezechiele,
Dio fa rivivere con il suo spirito il popolo d'Israele, raffigurato da "ossa inaridite"
(cfr 37,1-14). Gioele profetizza un’“effusione dello spirito” su tutto il popolo,
nessuno escluso: «Dopo questo - scrive l'Autore sacro -, io effonderò il mio spirito
sopra ogni uomo... Anche sopra gli schiavi e sulle schiave, in quei giorni, effonderò
il mio spirito» (3,1-2). Nella "pienezza del tempo" (cfr Gal 4,4),l'angelo
del Signore annuncia alla Vergine di Nazaret che lo Spirito Santo, "potenza dell'Altissimo",
scenderà e stenderà su di lei la sua ombra. Colui che ella partorirà sarà dunque santo
e chiamato Figlio di Dio (cfr Lc 1,35). Secondo l'espressione del profeta Isaia,
il Messia sarà colui sul quale si poserà lo Spirito del Signore (cfr 11,1-2; 42,1).
Proprio questa profezia Gesù riprese all'inizio del suo ministero pubblico nella sinagoga
di Nazaret: «Lo Spirito del Signore - Egli disse fra lo stupore dei presenti - è sopra
di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai
poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi
la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del
Signore» (Lc 4,18-19; cfr Is 61,1-2). Rivolgendosi ai presenti, riferirà
a se stesso queste parole profetiche affermando: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura
che voi avete udita con i vostri orecchi» (Lc 4,21). Ed ancora, prima della
sua morte in croce, annuncerà più volte ai discepoli la venuta dello Spirito Santo,
il "Consolatore", la cui missione sarà quella di rendergli testimonianza e di assistere
i credenti, insegnando loro e guidandoli alla Verità tutta intera (cfr Gv 14,16-17.25-26;
15,26; 16,13).
3. La Pentecoste, punto di partenza della missione della
Chiesa La sera del giorno della sua risurrezione Gesù, apparendo ai discepoli,
«alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo"» (Gv 20,22). Con ancor
più forza lo Spirito Santo scese sugli Apostoli il giorno della Pentecoste: «Venne
all'improvviso dal cielo un rombo - si legge negli Atti degli Apostoli - come
di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero
loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro» (2,2-3). Lo
Spirito Santo rinnovò interiormente gli Apostoli, rivestendoli di una forza
che li rese audaci nell'annunciare senza paura:«Cristo è morto e risuscitato!».
Liberi da ogni timore essi iniziarono a parlare con franchezza (cfr At
2,29; 4,13; 4,29.31). Da pescatori intimoriti erano diventati araldi coraggiosi del
Vangelo. Persino i loro nemici non riuscivano a capire come mai uomini «senza istruzione
e popolani» (cfr At 4,13) fossero in grado di mostrare un simile coraggio e
sopportare le contrarietà, le sofferenze e le persecuzioni con gioia. Niente poteva
fermarli. A coloro che cercavano di ridurli al silenzio rispondevano: «Noi non possiamo
tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Così nacque
la Chiesa, che dal giorno della Pentecoste non ha cessato di irradiare la Buona Novella
«fino agli estremi confini della terra» (At 1,8).
4. Lo Spirito
Santo, anima della Chiesa e principio di comunione Ma per comprendere la missione
della Chiesa dobbiamo tornare nel Cenacolo dove i discepoli restarono insieme (cfr
Lc 24,49), pregando con Maria, la "Madre", in attesa dello Spirito promesso.
A quest'icona della Chiesa nascente ogni comunità cristiana deve costantemente ispirarsi.
La fecondità apostolica e missionaria non è principalmente il risultato di programmi
e metodi pastorali sapientemente elaborati ed "efficienti", ma è frutto dell'incessante
preghiera comunitaria (cfr Paolo VI, Esort. apost. Evangelii nuntiandi, 75).
L'efficacia della missione presuppone, inoltre, che le comunità siano unite, abbiano
cioè «un cuore solo e un'anima sola» (cfr At 4,32),e siano disposte
a testimoniare l'amore e la gioia che lo Spirito Santo infonde nei cuori dei fedeli
(cfr At 2,42).Il Servo di Dio Giovanni Paolo II ebbe a scrivere che
prima di essere azione, la missione della Chiesa è testimonianza e irradiazione (cfr
Enc. Redemptoris missio, 26).Così avveniva all'inizio del cristianesimo,
quando i pagani, scrive Tertulliano, si convertivano vedendo l'amore che regnava tra
i cristiani: «Vedi - dicono - come si amano tra loro» (cfr Apologetico, 39
§ 7). Concludendo questo rapido sguardo alla Parola di Dio nella Bibbia, vi invito
a notare come lo Spirito Santo sia il dono più alto di Dio all'uomo, quindi la testimonianza
suprema del suo amore per noi, un amore che si esprime concretamente come "sì alla
vita" che Dio vuole per ogni sua creatura. Questo "sì alla vita" ha la sua forma piena
in Gesù di Nazaret e nella sua vittoria sul male mediante la redenzione. A questo
proposito non dimentichiamo mai che l'Evangelo di Gesù, proprio in forza dello Spirito,
non si riduce ad una pura constatazione, ma vuole diventare "bella notizia per i poveri,
liberazione per i prigionieri, vista ai ciechi...". E’ quanto si manifestò con vigore
il giorno di Pentecoste, diventando grazia e compito della Chiesa verso il mondo,
la sua missione prioritaria. Noi siamo i frutti di questa missione della Chiesa
per opera dello Spirito Santo. Noi portiamo dentro di noi quel sigillo dell'amore
del Padre in Gesù Cristo che è lo Spirito Santo. Non dimentichiamolo mai, perché lo
Spirito del Signore si ricorda sempre di ciascuno e vuole, mediante voi giovani in
particolare, suscitare nel mondo il vento e il fuoco di una nuova Pentecoste.
5. Lo
Spirito Santo "Maestro interiore" Cari giovani, anche oggi
lo Spirito Santo continua dunque ad agire con potenza nella Chiesa e i suoi frutti
sono abbondanti nella misura in cui siamo disposti ad aprirci alla sua forza rinnovatrice.
Per questo è importante che ciascuno di noi Lo conosca, entri in rapporto con Lui
e da Lui si lasci guidare. Ma a questo punto sorge naturalmente una domanda: chi è
per me lo Spirito Santo? Non sono infatti pochi i cristiani per i quali Egli continua
ad essere il "grande sconosciuto". Ecco perché, preparandoci alla prossima
Giornata Mondiale della Gioventù, ho voluto invitarvi ad approfondire la conoscenza
personale dello Spirito Santo. Nella nostra professione di fede proclamiamo: «Credo
nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio»
(Simbolo di Nicea-Costantinopoli). Sì, lo Spirito Santo, Spirito d'amore
del Padre e del Figlio, è Sorgente di vita che ci santifica, «perché l'amore di Dio
è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato»
(Rm 5,5). Tuttavia non basta conoscerLo; occorre accoglierLo come guida
delle nostre anime, come il "Maestro interiore" che ci introduce nel Mistero trinitario,
perché Egli solo può aprirci alla fede e permetterci di viverla ogni giorno in pienezza.
Egli ci spinge verso gli altri, accende in noi il fuoco dell'amore, ci rende missionari
della carità di Dio. So bene quanto voi giovani portiate nel cuore grande stima
ed amore verso Gesù, come desideriate incontrarLo e parlare con Lui. Ebbene ricordatevi
che proprio la presenza dello Spirito in noi attesta, costituisce e costruisce la
nostra persona sulla Persona stessa di Gesù crocifisso e risorto. Rendiamoci dunque
familiari dello Spirito Santo, per esserlo di Gesù. 6. I Sacramenti
della Confermazione e dell'Eucaristia Ma - direte - come possiamo lasciarci
rinnovare dallo Spirito Santo e crescere nella nostra vita spirituale? La risposta
- lo sapete - è: lo si può per mezzo dei Sacramenti, perché la fede nasce e si irrobustisce
in noi grazie ai Sacramenti, innanzitutto a quelli dell'iniziazione cristiana: il
Battesimo, la Confermazione e l'Eucaristia, che sono complementari e inscindibili
(cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1285). Questa verità sui tre Sacramenti
che sono all’inizio del nostro essere cristiani è forse trascurata nella vita di fede
di non pochi cristiani, per i quali essi sono gesti compiuti nel passato senza incidenza
reale sull’oggi, come radici senza linfa vitale. Avviene che, ricevuta la Confermazione,
diversi giovani si allontanano dalla vita di fede. E ci sono anche giovani che nemmeno
ricevono questo sacramento. Eppure è con i sacramenti del Battesimo, della Confermazione
e poi, in modo continuativo, dell'Eucaristia che lo Spirito Santo ci rende figli del
Padre, fratelli di Gesù, membri della sua Chiesa, capaci di una vera testimonianza
al Vangelo, fruitori della gioia della fede. Vi invito perciò a riflettere su quanto
qui vi scrivo. Oggi è particolarmente importante riscoprire il sacramento della Confermazione
e ritrovarne il valore per la nostra crescita spirituale. Chi ha ricevuto i sacramenti
del Battesimo e della Confermazione ricordi che è diventato "tempio dello Spirito":
Dio abita in lui. Sia sempre cosciente di questo e faccia sì che il tesoro che è in
lui porti frutti di santità. Chi è battezzato, ma non ha ancora ricevuto il sacramento
della Confermazione, si prepari a riceverlo sapendo che così diventerà un cristiano
"compiuto", poiché la Confermazione perfeziona la grazia battesimale (cfr CCC,
1302-1304). La Confermazione ci dona una forza speciale per testimoniare
e glorificare Dio con tutta la nostra vita (cfr Rm 12,1); ci rende intimamente
consapevoli della nostra appartenenza alla Chiesa, "Corpo di Cristo", del quale tutti
siamo membra vive, solidali le une con le altre (cfr 1Cor 12,12-25).
Lasciandosi guidare dallo Spirito, ogni battezzato può apportare il proprio contributo
all'edificazione della Chiesa grazie ai carismi che Egli dona, poiché «a
ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità
comune» (1Cor 12,7). E quando lo Spirito agisce reca nell'animo
i suoi frutti che sono «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà,
mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22). A quanti tra voi non hanno ancora
ricevuto il sacramento della Confermazione rivolgo il cordiale invito a prepararsi
ad accoglierlo, chiedendo l'aiuto dei loro sacerdoti. E' una speciale occasione di
grazia che il Signore vi offre: non lasciatevela sfuggire! Vorrei qui aggiungere
una parola sull'Eucaristia. Per crescere nella vita cristiana, è necessario nutrirsi
del Corpo e Sangue di Cristo: infatti, siamo battezzati e confermati in vista dell'Eucaristia
(cfr CCC, 1322; Esort. apost. Sacramentum caritatis, 17). "Fonte e culmine"
della vita ecclesiale, l'Eucaristia è una "Pentecoste perpetua", poiché ogni volta
che celebriamo la Santa Messa riceviamo lo Spirito Santo che ci unisce più profondamente
a Cristo e in Lui ci trasforma. Se, cari giovani, parteciperete frequentemente alla
Celebrazione eucaristica, se consacrerete un po' del vostro tempo all'adorazione del
SS.mo Sacramento, dalla Sorgente dell'amore, che è l'Eucaristia, vi verrà quella gioiosa
determinazione di dedicare la vita alla sequela del Vangelo. Sperimenterete al tempo
stesso che là dove non arrivano le nostre forze, è lo Spirito Santo a trasformarci,
a colmarci della sua forza e a renderci testimoni pieni dell'ardore missionario del
Cristo risorto.
7. La necessità e l'urgenza della missioneMolti giovani
guardano alla loro vita con apprensione e si pongono tanti interrogativi circa il
loro futuro. Essi si chiedono preoccupati: Come inserirsi in un mondo segnato da numerose
e gravi ingiustizie e sofferenze? Come reagire all'egoismo e alla violenza che talora
sembrano prevalere? Come dare senso pieno alla vita? Come contribuire perché i frutti
dello Spirito che abbiamo sopra ricordato, "amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,
bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé" (n. 6), inondino questo mondo ferito e fragile,
il mondo dei giovani anzitutto? A quali condizioni lo Spirito vivificante della prima
creazione e soprattutto della seconda creazione o redenzione può diventare l'anima
nuova dell'umanità? Non dimentichiamo che quanto più è grande il dono di Dio - e quello
dello Spirito di Gesù è il massimo - altrettanto è grande il bisogno del mondo di
riceverlo e dunque grande ed appassionante è la missione della Chiesa di darne testimonianza
credibile. E voi giovani, con la Giornata Mondiale della Gioventù, in certo modo attestate
la volontà di partecipare a tale missione. A questo proposito, mi preme, cari amici,
ricordarvi qui alcune verità di riferimento su cui meditare. Ancora una volta vi ripeto
che solo Cristo può colmare le aspirazioni più intime del cuore dell'uomo; solo Lui
è capace di umanizzare l'umanità e condurla alla sua "divinizzazione". Con la potenza
del suo Spirito Egli infonde in noi la carità divina, che ci rende capaci di amare
il prossimo e pronti a metterci al suo servizio. Lo Spirito Santo illumina, rivelando
Cristo crocifisso e risorto, ci indica la via per diventare più simili a Lui, per
essere cioè "espressione e strumento dell'amore che da Lui promana" (Enc. Deus
caritas est, 33). E chi si lascia guidare dallo Spirito comprende che mettersi
al servizio del Vangelo non è un'opzione facoltativa, perché avverte quanto sia urgente
trasmettere anche agli altri questa Buona Novella. Tuttavia, occorre ricordarlo ancora,
possiamo essere testimoni di Cristo solo se ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo,
che è «l'agente principale dell'evangelizzazione» (cfr Evangelii nuntiandi,
75)e «il protagonista della missione» (cfr Redemptoris missio, 21).
Cari giovani, come hanno più volte ribadito i miei venerati Predecessori Paolo VI
e Giovanni Paolo II, annunciare il Vangelo e testimoniare la fede è oggi più che mai
necessario (cfr Redemptoris missio, 1). Qualcuno pensa che presentare
il tesoro prezioso della fede alle persone che non la condividono significhi essere
intolleranti verso di loro, ma non è così, perché proporre Cristo non significa imporlo
(cfr Evangelii nuntiandi, 80). Del resto, duemila anni or sono dodici
Apostoli hanno dato la vita affinché Cristo fosse conosciuto e amato. Da allora il
Vangelo continua nei secoli a diffondersi grazie a uomini e donne animati dallo stesso
loro zelo missionario. Pertanto, anche oggi occorrono discepoli di Cristo che non
risparmino tempo ed energie per servire il Vangelo. Occorrono giovani che lascino
ardere dentro di sé l'amore di Dio e rispondano generosamente al suo appello pressante,
come hanno fatto tanti giovani beati e santi del passato e anche di tempi a noi vicini.
In particolare, vi assicuro che lo Spirito di Gesù oggi invita voi giovani ad essere
portatori della bella notizia di Gesù ai vostri coetanei. L’indubbia fatica degli
adulti di incontrare in maniera comprensibile e convincente l'area giovanile può essere
un segno con cui lo Spirito intende spingere voi giovani a farvi carico di questo.
Voi conoscete le idealità, i linguaggi, ed anche le ferite, le attese, ed insieme
la voglia di bene dei vostri coetanei. Si apre il vasto mondo degli affetti, del lavoro,
della formazione, dell’attesa, della sofferenza giovanile... Ognuno di voi abbia il
coraggio di promettere allo Spirito Santo di portare un giovane a Gesù Cristo, nel
modo che ritiene migliore, sapendo "rendere conto della speranza che è in lui, con
dolcezza" (cfr 1 Pt 3,15). Ma per raggiungere questo scopo, cari amici,
siate santi, siate missionari, poiché non si può mai separare la santità dalla
missione (cfr Redemptoris missio, 90). Non abbiate paura di diventare
santi missionari come san Francesco Saverio, che ha percorso l'Estremo Oriente annunciando
la Buona Novella fino allo stremo delle forze, o come santa Teresa del Bambino Gesù,
che fu missionaria pur non avendo lasciato il Carmelo: sia l'uno che l'altra sono
"Patroni delle Missioni". Siate pronti a porre in gioco la vostra vita per illuminare
il mondo con la verità di Cristo; per rispondere con amore all'odio e al disprezzo
della vita; per proclamare la speranza di Cristo risorto in ogni angolo della terra.
8. Invocare
una "nuova Pentecoste" sul mondo Cari giovani, vi attendo numerosi nel luglio
2008 a Sydney. Sarà un'occasione provvidenziale per sperimentare appieno la potenza
dello Spirito Santo. Venite numerosi, per essere segno di speranza e sostegno prezioso
per le comunità della Chiesa in Australia che si preparano ad accogliervi. Per i giovani
del Paese che ci ospiterà sarà un'opportunità eccezionale di annunciare la bellezza
e la gioia del Vangelo ad una società per molti versi secolarizzata. L'Australia,
come tutta l'Oceania, ha bisogno di riscoprire le sue radici cristiane. Nell'Esortazione
post-sinodale Ecclesia in Oceania Giovanni Paolo II scriveva: «Con la potenza
dello Spirito Santo, la Chiesa in Oceania si sta preparando per una nuova evangelizzazione
di popoli che oggi sono affamati di Cristo... La nuova evangelizzazione è una priorità
per la Chiesa in Oceania» (n. 18). Vi invito a dedicare tempo alla preghiera e
alla vostra formazione spirituale in quest'ultimo tratto del cammino che ci conduce
alla XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, affinché a Sydney possiate rinnovare
le promesse del vostro Battesimo e della vostra Confermazione. Insieme invocheremo
lo Spirito Santo, chiedendo con fiducia a Dio il dono di una rinnovata Pentecoste
per la Chiesa e per l'umanità del terzo millennio. Maria, unita in preghiera agli
Apostoli nel Cenacolo, vi accompagni durante questi mesi ed ottenga per tutti i giovani
cristiani una nuova effusione dello Spirito Santo che ne infiammi i cuori. Ricordate:
la Chiesa ha fiducia in voi! Noi Pastori, in particolare, preghiamo perché amiate
e facciate amare sempre più Gesù e Lo seguiate fedelmente. Con questi sentimenti vi
benedico tutti con grande affetto. Da Lorenzago, 20 luglio 2007