2007-07-20 14:31:41

Trovato un grande lago sotterraneo nel Darfur, una scoperta che rinnova le speranze di pace per la martoriata regione del Sudan


Un enorme lago sotterraneo per ridare speranza al Darfur, martoriata regione occidentale del Sudan. Stiamo parlando della scoperta degli scienziati dell'università di Boston: gli studiosi hanno infatti localizzato un bacino di oltre 30mila chilometri quadrati, dal quale - nelle previsioni - si potrebbe estrarre acqua in accordo col governo di Khartum. Secondo gli analisti, è proprio la corsa all'accaparramento delle risorse idriche ad aver scatenato la guerra tra i nomadi del Darfur e gli agricoltori locali. Un conflitto che, dal 2003, ha già causato la morte di 200 mila persone, con oltre 2 milioni di sfollati. L'acqua, dunque, può essere portatrice di pace in Darfur? Risponde Domenico Quirico, africanista del quotidiano La Stampa, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3
 
R. – Sì, anche se quando si parla di crisi africane, problemi africani, bisogna sempre spendere la parola ‘speranza’ con molta avarizia, per non generare troppe illusioni. Certamente, il conflitto tra allevatori e contadini per il controllo dei pochi pozzi d’acqua e in via di esaurimento nel Darfur è stato uno dei motivi della crisi, perché poi su questo si sono innestate manovre e altre motivazioni molto complesse e spesso anche di difficile decifrazione. Se questo problema fosse attenuato o addirittura risolto, certamente sarebbe più facile arrivare ad una soluzione.

 
D. – La crisi in Darfur potrebbe davvero, a questo punto, subire un’inversione di tendenza o la situazione potrebbe ulteriormente complicarsi?

 
R. – Diciamo che la chiave della crisi, ahimè, non è nella possibilità di scavare qualche pozzo in più e di rendere meno desertico il Paese. La chiave è nelle strategie, nelle manovre del regime di Khartum, che è il vero "manovratore" di tutto questo. Ed è nella capacità, nella volontà dell’Occidente, delle Nazioni Unite, far muovere qualcosa.

 
D. – In particolare, le autorità del Sudan come useranno la carta del lago sotterraneo?

 
R. – Certamente, cercheranno di accaparrarsela. Hanno già lanciato un piano per aprire i pozzi per dissetare il Sudan. Lo scopo è di eliminare una serie di popolazioni che giudicano noiose, ribelli per i loro progetti. In questo senso, il controllo di queste nuove fonti d’acqua sarebbe perfetto.

 
D. – Khartum ha accettato il dispiegamento di una forza ibrida ONU-Unione Africana. In questo quadro geopolitico, che in qualche modo sta cambiando, come si prospetta la missione?

 
R. – Su questa forza ibrida sarei cauto, la vorrei vedere dispiegata e, soprattutto, vorrei vedere che poteri ha. Ci sono attualmente 7700 soldati delle Nazioni Unite in Darfur, che dovrebbero difendere le popolazioni. Sono tutti soldati africani, in nome del principio di non commettere reati di neocolonialismo seppur nel difendere la gente. Ora, questi 7700 uomini hanno avuto alcune vittime. Non sono stati pagati, perché i soldi sono spariti. Si trattava di milioni di euro lasciati dall’Unione Europea. Intanto le cosiddette milizie dei "Diavoli a cavallo" continuano a scorrazzare come meglio credono sul territorio.







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