Ancora una passeggiata dedicata alla preghiera per il Papa, in vacanza tra le Dolomiti.
Consueta passeggiata pomeridiana per il Papa che anche oggi ha lasciato villa Mirabello,
residenza di Lorenzago di Cadore, per una visita nella località di Danta nel Comelico.
Da una settimana, Benedetto XVI sta trascorrendo il suo riposo sulle Dolomiti per
lo più studiando e pregando e poi concedendosi una breve uscita, quella di oggi è
stata una delle più lunghe del suo soggiorno, come racconta al microfono di Gabriella
Ceraso l’inviato di “Avvenire” Salvatore Mazza:
Grande entusiasmo
ieri, da parte dei fedeli, nel Castello di Mirabello - nei pressi della casa che a
Lorenzago di Cadore ospita il Papa - dove si è svolta la recita dell’Angelus. Ad accogliere
Benedetto XVI circa 1.500 persone. Nel primo dei suoi appuntamenti pubblici, il Santo
Padre al termine della preghiera, ha incontrato il presidente della regione Veneto
Giancarlo Galan, che gli ha donato un crocifisso di cristallo di Murano, ed alcuni
rappresentanti della diocesi di Treviso. E proprio il vescovo del comune veneto, Andrea
Bruno Mazzocato, ha rivolto al Papa l’indirizzo d’omaggio a nome di tutti i fedeli
che hanno partecipato all’Angelus. Al microfono di Tiziana Campisi il presule descrive
quale eco abbia avuto la giornata di ieri:
R. - Posso
dire che gli echi che già sento oggi sono di grande entusiasmo. C’era molta gente
che ha partecipato all’Angelus e la diocesi di Treviso era rappresentata nelle sue
espressioni principali, anche con molti giovani, lì, stretti anche fisicamente attorno
al Santo Padre. Si è creato un clima di caloroso affetto che poi - commentavamo con
il Santo Padre - non è altro che espressione di una comunione di carità intorno al
successore di Pietro, come io stesso avevo sottolineato anche nell’omelia. Quindi
per noi, è stata certamente una giornata straordinaria durante la quale il Santo Padre
si è fatto apprezzare pure per la sua umanità immediata che la gente avverte. Anche
questo ha contribuito a creare questo clima di calore, e direi proprio di forte partecipazione;
però di un entusiasmo non puramente emotivo. C’era un forte entusiasmo, mi pare, proprio
espressione di un’autentica fede, di un’autentica comunione ecclesiale. Questo ci
consola molto e credo di considerarla una grazia per la nostra vita diocesana.
D.
- Tra le parole che ieri il Papa ha pronunciato, quali secondo lei hanno toccato in
particolare i fedeli?
R. - Credo che i fedeli abbiano seguito particolarmente
la breve meditazione che partiva dalla parabola del Buon samaritano, perché il Santo
Padre, anche con questo dono di una comunicazione immediata e sempre profonda, ha
permesso certamente di riflettere meglio sul senso della parabola. Poi, ha interessato
il riferimento alla Giornata mondiale della gioventù, l’annuncio “in anteprima” del
messaggio che verrà reso noto questa settimana, come anche il tema della Giornata
Mondiale della gioventù. Essendoci lì molti giovani, hanno reagito immediatamente
con partecipazione a questo.
D. - Ci sono delle iniziative delle quali i fedeli
si sono fatti portatori proprio in occasione di questa vacanza del Papa?
R.
- L’incontro di ieri, durante l’Angelus, in tutte le parrocchie della nostra diocesi,
è stato accompagnato da un ricordo particolare nella preghiera per il Santo Padre
in tutte le Messe. Diciamo che ci sono stati tantissimi gesti e segni spontanei di
partecipazione: doni, lettere, varie espressioni che vedo che il Santo Padre gradisce,
e dunque abbiamo inoltrato direttamente tutto quello che i fedeli hanno voluto fargli
pervenire.
A rendere più accogliente la villetta che sta ospitando Benedetto
XVI ha pensato la diocesi di Treviso, che ha fatto ristrutturare l’edificio a spese
proprie. La Regione Veneto ha offerto un contributo provvedendo anche all’arredo urbano
di Lorenzago di Cadore e alla sistemazione dell’area circostante il castello di Mirabello
che ridiventerà un parco. E a quanti si sono prodigati per rendere più confortevole
il suo soggiorno, il Papa ha rivolto, sabato scorso, queste parole:
“Eccellenza,
cari amici, non ho preparato un discorso e sono realmente commosso. Posso soltanto
dire grazie, con tutto il mio cuore, per tutto quello che avete fatto con tanta competenza,
professionalità, amore e senso di bellezza. Vedo tutto questo, cominciando dal prato,
da questo posto così bello: lo stemma, il pozzo, e poi, andando alla casa, questo
affascinante affresco dell’Annunciazione che mi saluta entrando in questa casa; la
distribuzione delle camere, l’arredamento, le immagini, fino al pianoforte: tutto
fatto con un amore e con una competenza visibile, in brevissimo tempo. Quindi, solo
il mio grazie di cuore a tutti voi”.