Arrivare ad una soluzione politica della crisi in Darfur e stabilire un nuovo piano
di pace per porre fine al conflitto interno che, da quasi 4 anni, sta dilaniando la
regione occidentale del Sudan. E’ questo l’obiettivo principale della Conferenza internazionale
sul Darfur, che è iniziata oggi a Tripoli, in Libia. Il servizio di Amina Belkassem:
All'incontro
di due giorni, presieduto congiuntamente dalle Nazioni Unite e dall'Unione Africana,
partecipano i personaggi principali a livello internazionale e regionale del conflitto
che - secondo le stime dell'ONU - ha causato fino ad oggi circa 200 mila morti e più
di due milioni di rifugiati. Oltre alla Lega Araba e all'Unione Europea, sono presenti
rappresentanti di 13 Paesi (Sudan e Libia, Eritrea, Egitto, Ciad, Cina, Stati Uniti
e Canada, i Paesi Bassi e la Norvegia). In giugno, dopo mesi di pressioni diplomatiche,
il Sudan ha accettato il dispiegamento di una forza ibrida formata da Nazioni Unite
e Unione Africa. Il contingente è di oltre 20 mila soldati e poliziotti e sostituirà
la Forza Africana formata da 7 mila uomini. Sul piano politico il processo di pace,
che i mediatori stanno mettendo a punto da settimane, dovrebbe culminare con l'organizzazione
in agosto di nuovi colloqui tra il governo del Sudan e le forze ribelli. (Amina Belkassem,
per la Radio Vaticana)