A Lorenzago, il Papa ringrazia tutti coloro che hanno contribuito ai preparativi per
le sue vacanze e sottolinea la bellezza donata da Dio a "questa terra"
La bellezza realizzata da voi si collega in modo armonico con la bellezza donata a
questa terra dal Creatore: così, in sintesi, Benedetto XVI ha ringraziato il sindaco
di Lorenzago, Mario Tremonti, il consiglio comunale e tutti i benefattori che hanno
contribuito ai preparativi per il suo periodo di riposo nella cittadina bellunese.
L’incontro tra il Papa e le autorità locali si è svolto nel pomeriggio al Castello
Mirabello: ce ne parla, al microfono di Isabella Piro, l’inviato di “Avvenire” a Lorenzago,
Salvatore Mazza
Già
nei giorni scorsi, Benedetto XVI ha ringraziato la comunità di Lorenzago di Cadore
per l’accoglienza ricevuta. Il Papa apprezza, in particolare, la possibilità di incontrare,
in modo informale, villeggianti e residenti. E’ quanto sottolinea, al microfono di
Amedeo Lomonaco, il portavoce della diocesi di Belluno-Feltre, don Giuseppe Bratti
R. - C’è una
soddisfazione generale per la possibilità di leggere, studiare e pregare, come aveva
detto fin dall’inizio. Ma c'è soddisfazione anche per gli incontri molto spontanei
e semplici che ha avuto, almeno finora, nelle passeggiate nel tardo pomeriggio.
D.
- Quindi, il Papa sembra apprezzare molto questo soggiorno in Cadore dedicato alla
preghiera, allo studio e alla meditazione...
R. - Questo è anche il programma
che si è dato e che sta seguendo. Nelle passeggiate ha incontrato anche i bambini
della parrocchia di Lozzo di Cadore e quando si è recato al Santuario della Madonna
di Loreto, poco discosto dal paese, ha scambiato alcune battute scherzose e simpatiche
con loro. Ha incontrato anche una suora e si è intrattenuto per alcuni minuti in una
baita di montagna parlando con i proprietari.
D. - La possibilità di incontrare
da parte di quanti soggiornano nel Cadore è comunque accompagnata da una grande discrezione...
R.
- Certamente, il Santo Padre, come è nel suo stile, esce ma incontra le persone con
molta semplicità. Uno stile che si è fatto subito apprezzare da parte di quanti, e
sono numerosi, in questi giorni sono a Lorenzago di Cadore.
D. - La presenza
del Papa a LoreGià nei giorni scorsi, Benedetto XVI ha ringraziato la comunità di
Lorenzago di Cadore per l’accoglienza ricevuta. Il Papa apprezza, in particolare,
la possibilità di incontrare, in modo informale, villeggianti e residenti. E’ quanto
sottolinea, al microfono di Amedeo Lomonaco, il portavoce della diocesi di Belluno-Feltre,
don Giuseppe Bratti
R. - C’è una
soddisfazione generale per la possibilità di leggere, studiare e pregare, come aveva
detto fin dall’inizio. Ma c'è soddisfazione anche per gli incontri molto spontanei
e semplici che ha avuto, almeno finora, nelle passeggiate nel tardo pomeriggio.
D.
- Quindi, il Papa sembra apprezzare molto questo soggiorno in Cadore dedicato alla
preghiera, allo studio e alla meditazione...
R. - Questo è anche il programma
che si è dato e che sta seguendo. Nelle passeggiate ha incontrato anche i bambini
della parrocchia di Lozzo di Cadore e quando si è recato al Santuario della Madonna
di Loreto, poco discosto dal paese, ha scambiato alcune battute scherzose e simpatiche
con loro. Ha incontrato anche una suora e si è intrattenuto per alcuni minuti in una
baita di montagna parlando con i proprietari.
D. - La possibilità di incontrare
da parte di quanti soggiornano nel Cadore è comunque accompagnata da una grande discrezione...
R.
- Certamente, il Santo Padre, come è nel suo stile, esce ma incontra le persone con
molta semplicità. Uno stile che si è fatto subito apprezzare da parte di quanti, e
sono numerosi, in questi giorni sono a Lorenzago di Cadore.
D. - La presenza
del Papa a Lorenzago quale significato può avere in particolare per la diocesi di
Belluno?
R. - E’ un significato che è stato espresso dal vescovo di Belluno-Feltre,
Giuseppe Andrich, in tre messaggi che ha inviato a partire da quando è stata annunciata
la presenza del Papa. Tre messaggi che possono essere descritti sotto la "cifra" dell’accoglienza.
Per la diocesi, la presenza del Papa è un impegno ad accogliere tutte le persone che
si recano nella zona delle Dolomiti per cercare riposo e ritemprarsi. E' un impegno
a migliorare questa accoglienza.