Possibili spiragli nella crisi internazionale legata ai programmi atomici della Nord
Corea. Pyongyang ha lanciato un appello ad aprire negoziati militari con gli Stati
Uniti, alla presenza di un rappresentante Onu, pur ribadendo la propria posizione
sul nucleare. Le autorità militari nordcoreane hanno infatti precisato che verranno
moltiplicati gli sforzi per proteggere il Paese da un eventuale “attacco preventivo
nucleare americano”, se gli Stati Uniti continueranno ''a fare pressione” riguardo
al programma atomico di Pyongyang. Da Washington, sembrano comunque arrivare segnali
di apertura verso la proposta. Ma, in vista dell’arrivo domani nella capitale nordcoreana
degli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che strategia è
quella adottata da Pyongyang? Risponde Maurizio Riotto, docente di Lingua e letteratura
coreana all’Università Orientale di Napoli, intervistato da Giada Aquilino:
A Vienna
sono stati fissati nuovi colloqui, per il 25 e 26 luglio, tra l’Aiea, Agenzia internazionale
per l’energia atomica, e gli inviati di Teheran, sul tavolo il programma atomico della
Repubblica Islamica. L’annuncio è arrivato dopo il via libera da parte iraniana alla
visita degli ispettori Onu al reattore ad acqua pesante di Arak. La struttura, la
cui attività sarà seguita per un mese, è in grado di produrre il plutonio necessario
alla realizzazione di ordigni nucleari.