2007-07-13 14:34:37

Con i tempi necessari per i negoziati è possibile siglare l’Accordo economico tra Santa Sede ed Israele: così, padre Jaeger, sull’ultimo incontro della Commissione bilaterale a Gerusalemme


Passi avanti nei negoziati tra Santa Sede e lo Stato di Israele sull’Accordo economico. Ieri, è stata diffusa la notizia dell’incontro della Commissione bilaterale di lavoro, svoltasi mercoledì scorso a Gerusalemme, presso la sede del Ministero degli esteri israeliano. Le due parti hanno deciso di incontrarsi nuovamente il 3 settembre prossimo. Per un approfondimento delle questioni chiave oggetto del negoziato, Alessandro Gisotti ha intervistato padre David Jaeger, esperto di rapporti Chiesa-Stato in Israele: RealAudioMP3


R. - Il fine dei negoziati, dal punto di vista della Chiesa cattolica, è quello di ottenere la riconferma dei diritti già acquisiti dalla Chiesa in territorio israeliano al momento della creazione del moderno Stato di Israele, nel 1948. Questi diritti riguardano, quanto al presente Accordo in elaborazione, la sicurezza delle proprietà della Chiesa cattolica, a cominciare naturalmente dai Luoghi Sacri. Ma riguarda anche la riconferma delle esenzioni fiscali assicurate alla Chiesa al momento della creazione dello Stato, in virtù di trattati ed istituzioni precedenti. Al tempo della creazione dei rapporti diplomatici tra Santa Sede e Stato di Israele - nel 1994 - si era convenuto di firmare anzitutto l’Accordo fondamentale del ’93 per poi procedere ad una serie di accordi particolareggiati.

 
D. - Padre Jaeger, dopo un periodo di difficoltà nei negoziati, ora gli incontri della Commissione bilaterale si svolgono con regolarità. Si può parlare di un nuovo clima, di un clima costruttivo?

 
R. - Per quanto ci è dato sapere, i negoziati non hanno di per sé delle grandi problematicità intrinseche. L’Accordo - a mio avviso - è sicuramente fattibile. I problemi che ci sono stati storicamente riguardavano soltanto il potersi incontrare: per lunghi periodi, risultava difficile fissare perfino gli appuntamenti. Una volta fissati poi gli appuntamenti, a scadenze più o meno ravvicinate, i negoziati sono sempre andati piuttosto bene. Ma bisogna anzitutto, affinché i negoziati possano giungere a conclusione, concedere il tempo necessario. Si tratta di materie estremamente complesse, che non possono essere decise se non dopo molte ore e molti incontri di negoziato serrato.

 
D. - Le parti si reincontreranno il 3 settembre prossimo. Questo Accordo, una volta siglato, potrebbe aprire nuove possibilità?

 
R. - Qualora sia raggiunto l’Accordo, la Commissione bilaterale permanente di lavoro potrà continuare ad affrontare il resto del suo ordine del giorno, perché l’Accordo cosiddetto economico, così come l’Accordo sulla personalità giuridica degli enti ecclesiastici rappresentano soltanto i complementi necessari per l’integrità dell’Accordo fondamentale. Ma l’Accordo fondamentale prevede negoziati ulteriori da affrontare subito dopo il raggiungimento dell’Accordo cosiddetto economico.







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