2007-07-08 14:04:21

Benedetto XVI all'Angelus: i missionari siano portatori di un messaggio di pace. Il Papa, che domani partirà per Lorenzago di Cadore, ha ricordato ai giovani l'appuntamento di Loreto


L’immagine dei missionari, il valore del riposo estivo e della montagna in particolare, l’importanza dello sport come strumento di pace. Sono i temi toccati stamattina da Benedetto XVI nell’ultimo Angelus prima della sua partenza per il soggiorno dolomitico a Lorenzago di Cadore, che inizierà domani e si protrarrà fino a venerdì 27 luglio. Il Papa ha anche salutato i ragazzi che hanno concluso il tradizionale pellegrinaggio alla Croce sul Monte Adamello, dando appuntamento a tutti i giovani per l’Agorà di Loreto all’inizio di settembre. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3


La “Vigna del Signore” richiede sempre nuovi operai, pochi rispetto alle esigenze del popolo di Dio. Benedetto XVI ritorna con questo Angelus ad una espressione a lui cara, che aveva contrassegnato l’esordio del suo Pontificato. Nel commentare il Vangelo di questa domenica, che racconta dell’invio dei sattentadue discepoli da parte di Gesù nei villaggi nei quali egli si apprestava a predicare, il Papa ha messo in risalto come l’evagelista Luca indichi che la missione non è appannaggio dei soli dodici Apostoli:

 
“C’è lavoro per tutti nel campo di Dio. Ma Cristo non si limita ad inviare: Egli dà anche ai missionari chiare e precise regole di comportamento. Anzitutto li invia “a due a due”, perché si aiutino a vicenda e diano testimonianza di amore fraterno. Li avverte che saranno “come agnelli in mezzo a lupi”: dovranno cioè essere pacifici nonostante tutto e recare in ogni situazione un messaggio di pace; non porteranno con sé né vestiti né denaro, per vivere di ciò che la Provvidenza offrirà loro; si prenderanno cura dei malati, come segno della misericordia di Dio; dove saranno rifiutati, se ne andranno, limitandosi a mettere in guardia circa la responsabilità di respingere il Regno di Dio”.
 
Concluso il pensiero spirituale, Benedetto XVI ha ricordato alle migliaia di fedeli radunati sotto la sua finestra in Piazza San Pietro che domani partirà per le montagne bellunesi di Lorenzago di Cadore, per due volte già meta estiva di Giovanni Paolo II. “L’aria di montagna mi farà bene - ha detto - e potrò dedicarmi spero più liberamente alla riflessione e alla preghiera”:

 
“Auguro a tutti, specialmente a chi ne sente maggiore bisogno, di poter fare un po’ di vacanza, per ritemprare le energie fisiche e spirituali e recuperare un salutare contatto con la natura. La montagna, in particolare, evoca l’ascesa dello spirito verso l’alto, l’elevazione verso la “misura alta” della nostra umanità, che purtroppo la vita quotidiana tende ad abbassare”.

 
Il pensiero della montagna ha suggerito al Pontefice un saluto particolare ai ragazzi e alle ragazze che proprio oggi, con la Messa celebrata ai tremila metri di quota del Passo della Lobbia, hanno vissuto il culmine del quinto pellegrinaggio giovanile alla Croce dell’Adamello, massiccio alpino tra le provincie di Trento e Brescia. Quindi, Benedetto XVI ha rilanciato l’invito per un importante evento:

 
“Rinnovo l’appuntamento a tutti i giovani italiani per i giorni 1 e 2 settembre a Loreto. A tutti voi auguro una buona domenica e buone vacanze! Arrivederci!”.

 
Nel saluti in cinque lingue del dopo Angelus, Benedetto XVI ha voluto ribadire che “gli sport sono un segno che la pace è possibile”. Lo ha fatto salutando in inglese i partecipanti al torneo di pallamano “Interamnia World Cup”, in programma nella città abruzzese di Teramo. “I partecipanti a questo evento - ha notato il Pontefice - vengono da più di cento differenti Nazioni, alcune delle quali sono in conflitto fra loro”. Dunque, “questa pacifica riunione di atleti - ha concluso - è un esempio di come gli sport possano portarci a stare insieme nello spirito di amicizia tra i popoli e le culture”.







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