2007-07-05 13:49:29

Sostenere la famiglia nel progetto cristiano e chiedere ai laici coerenza di comportamenti pubblici per contrastare i mali della secolarizzazione: cosi, il Papa ai vescovi della Repubblica Dominicana


Di fronte alle sfide del mondo globalizzato, Benedetto XVI ha raccomandato stamani ai vescovi della Repubblica Dominicana in visita ad Limina di annunciare il Vangelo “in modo chiaro e preciso”, nei diversi ambiti della società, valorizzando il ruolo della famiglia, dei sacerdoti e dei laici. Il servizio di Roberta Gisotti: RealAudioMP3
 
Si è unito il Papa alle “preoccupazioni” dei presuli dominicani, che pure testimoniando una Chiesa “viva, dinamica, partecipativa”, hanno lamentato “i sintomi di un processo di secolarizzazione”, dove “per molti, Dio non rappresenta l’origine e la meta, né il sentimento ultimo della vita”. Ciò nonostante il popolo dominicano mantiene nel fondo “un’anima profondamente cristiana”, ha sottolineato Benedetto XVI, da cui ripartire per raggiungere l’obiettivo primario di annunciare la verità su Cristo e sull’uomo ad ogni creatura, sostenendo anzitutto le famiglie, “Chiesa domestica”, perché “non restino sole davanti le grandi sfide che debbono affrontare”, ma che siano tutelate e animate dalla comunità ecclesiale nel loro progetto cristiano di vita cosi spesso soggetto ad attacchi e pericoli. Il Papa ha citato in particolare “il dramma del divorzio e le pressioni per legalizzare l’aborto, cosi come la diffusione delle unioni in disaccordo con il disegno del Creatore sul matrimonio”.

 
“La famiglia ha diritto a tutto l’appoggio dello Stato per realizzare pienamente la sua missione”. Ha chiesto, quindi, il Santo Padre la collaborazione delle istituzioni pubbliche “per proteggere la stabilità della famiglia e favorire il suo progresso spirituale e materiale, che ritornerà per una migliore formazione dei figli”.

 
Da qui l’importante ruolo dei laici, cui spetta il compito di “promuovere i valori umani e cristiani per illumnare la realtà politica, economica e culturale del Paese, al fine di instaurare un ordine sociale più giusto ed equo, secondo la Dottrina sociale della Chiesa”. “In coerenza con le norme etiche e morali” – ha raccomandato il Papa - i laici “devono dare buon esempio di onestà e trasparenza nella gestione delle loro attività pubbliche” a fronte della diffusa piaga della corruzione, che ha investito anche il potere politico ed economico e gli altri ambiti sociali del Paese caraibico. Rifuggire quindi dall’avere “due vite parallele: da una parte, la cosiddetta vita spirituale, con i suoi valori ed esigenze; e dall’altra, la cosiddetta vita secolare, cioè, la vita della famiglia, del lavoro, delle relazioni sociali, del compromesso politico e della cultura” Al contrario – ha richiamato il Papa – i laici “devono sforzarsi perché la coerenza tra la loro vita e la loro fede sia un'eloquente testimonianza della verità del messaggio cristiano”. Speciale rilievo i laici debbono, inoltre, avere nei mezzi di comunicazione sociale per evangelizzare la cultura che pervade una Nazione.

 
Un ultima raccomandazione per i vescovi dominicani di assistere da vicino i loro sacerdoti in tutte le loro necessità personali e pastorali e di curare le vocazioni attraverso una formazione integrale, e valutando attentamente “l’idoneità umana e cristiana dei seminaristi”.







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