Siate coraggiosi testimoni dell’amore di Cristo: il messaggio del Papa all’udienza
generale rivolto ai giovani, in vista della prossima Giornata mondiale della Gioventù
di Sydney 2008
“Siate coraggiosi” nel testimoniare l’amore di Cristo: è l’appello lanciato stamani
da Benedetto XVI all’udienza generale rivolto ai giovani, in vista della Giornata
mondiale della Gioventù 2008. Presente l’arcivescovo di Sydney, il cardinale George
Pell, a capo di una delegazione Chiesa australiana, che sta organizzando la prossima
GMG, e che provvederà a diffondere il Messaggio del Papa. A tutti i fedeli, il Santo
Padre ha riproposto nella sua dotta catechesi l’esempio mirabile - ieri come oggi
- di San Basilio, grande vescovo, pastore amorevole, maestro del monachesimo, vissuto
nel IV secolo. Il servizio di Roberta Gisotti:
Ad un
anno dall’appuntamento di Sydney, in Australia, la città che ospiterà nel luglio 2008
la prossima GMG, Benedetto XVI ha levato la sua voce dall’Aula Paolo VI in Vaticano
per ricordare “più che un evento”, quanto piuttosto - ha sottolineato - “un tempo
di rinnovamento spirituale, dei cui frutti beneficerà l’intera società”:
“Ai
giovani qui presenti e a tutti i giovani del mondo che si stanno preparando a questo
gioioso incontro di fede voglio ora rivolgere una parola di caloroso saluto e di vivo
incoraggiamento”.
Poi, in inglese, il messaggio
ai giovani:
“I want to encourage you to prepare
well for this marvellous celebration of the faith…”
Voglio
incoraggiarvi - ha detto loro il Papa - “a preparare bene questa meravigliosa celebrazione
della fede che sarà vissuta in compagnia dei vostri vescovi, sacerdoti, religiosi,
giovani leader ed ogni altro”. E da qui, l’invito ad entrare “pienamente nella vita
delle parrocchie e a partecipare entusiasticamente agli eventi diocesani”. Quindi,
l’appello ad essere coraggiosi testimoni del Vangelo, cosi come molti giovani - ha
osservato il Papa - “contro l’ondata di secolarismo stanno riscoprendo la ricerca
soddisfacente per una bellezza, un benessere e una verità autentici”.
Alle
migliaia di fedeli raccolti per l’udienza generale, il Santo Padre ha parlato di San
Basilio, vescovo di Cesarea di Cappadocia, morto nel 379 a meno di 50 anni, dopo aver
condotto una vita di santità e sapienza, “nel fedele servizio alla Chiesa e nel multiforme
esercizio del ministero episcopale”:
“Mediante
la predicazione e gli scritti svolse un’intensa attività pastorale, teologica e letteraria.
Con saggio equilibrio seppe unire insieme il servizio alle anime e la dedizione alla
preghiera e alla meditazione nella solitudine”.
Basilio
si preoccupò infatti costantemente dei poveri ed emarginati, intervenendo anche presso
i governanti per alleviare le condizioni della popolazione; costruì ospizi per i bisognosi
modello per le moderne istituzioni ospedaliere; vigilò sulla libertà della Chiesa,
opponendosi se necessario ai potenti; “sapiente riformatore liturgico”, seppe pure
“con zelo e coraggio” opporsi agli eretici. Un programma che il santo vescovo consegna
- ha concluso Benedetto XVI - agli annunciatori della Parola, “ieri come oggi”.
Nei
saluti finali nelle varie lingue, indirizzi particolari sono andati ai capitolari
di varie Congregazioni che in questi giorni riunite in assemblea: le Suore Figlie
della Chiesa, le Suore dell’Istituto Maestre Pie Filippini, le Missionarie del Sacro
Costato di Maria SS.ma Addolorata, le Figlie del Preziosissimo Sangue, le Sorelle
di san Giuseppe dell’Apparizione. Infine, il ricordo del Papa del Beato Piergiorgio
Frassati, di cui ricorre oggi la memoria liturgica.