Stop alle esecuzioni di minori in Iran. Così Amnesty International che ha pubblicato
un nuovo rapporto sulla pena di morte nel Paese islamico
Nessun minorenne autore di reato deve essere condannato a morte. E’ quanto chiede
all’Iran Amnesty International che in un rapporto diffuso ieri ha denunciato che sono
almeno 71 i minorenni all’epoca del reato, in attesa di esecuzione nella Repubblica
Islamica. Quello iraniano è il Paese che dal 1990 ha raggiunto il maggior numero di
esecuzioni di minorenni: in quell'anno – afferma il documento - 11 giustiziati su
24 erano ancora minorenni al momento dell’esecuzione mentre gli altri sono stati
tenuti nel braccio della morte fino al raggiungimento della maggiore età oppure processati
e condannati dopo aver compiuto 18 anni. Malcolm Smart, direttore del programma Medio
Oriente e Africa del Nord di Amnesty International ha affermato: “è giunto veramente
il momento che le autorità iraniane pongano fine, una volta per tutte, a questa pratica
vergognosa e che il paese si allinei al resto della comunità internazionale, che da
tempo ha riconosciuto l’oscenità dell’esecuzione di persone che hanno commesso un
reato quando erano minorenni”. Le autorità iraniane – ha proseguito Smart – “negano
di mettere a morte minorenni al momento del reato, ma quest’anno abbiamo già registrato
due esecuzioni del genere”. Alcuni esponenti del governo iraniano sarebbero favorevoli
quanto meno a ridurre, se non a cancellare, l’applicazione della pena di morte per
i minorenni all’epoca del reato. Tuttavia, i passi avanti sono lenti. E’ datata 2001
una proposta di legge in tal senso che attualmente è ancora all’esame delle autorità.
Vi sono però alcuni segnali positivi - afferma Amnesty – in particolare un sempre
più ampio movimento per i diritti umani che chiede la fine della pena di morte per
i minorenni all’epoca del reato. A parte l’Iran, i soli paesi in cui, dal 2003, avvengono
pratiche del genere, sono Cina, Pakistan e Sudan. Le autorità cinesi e pakistane sostengono
che le persone messe a morte avevano commesso il reato quando erano già maggiorenni.(E.
B.)