2007-06-28 16:00:30

Nucleare: gli ispettori dell'AIEA in Corea del Nord


Una missione con lo scopo di accertare il processo di disarmo nucleare della Corea del Nord. E’ quella intrapresa dagli ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), giunti nella centrale di Yongbyon, 130 km dalla capitale Pyongyang. In questo impianto, nell’ottobre scorso, venne prodotto il materiale fissile per il primo esperimento atomico. Proprio la chiusura delle attività della centrale è una delle condizioni poste durante i colloqui a sei sul nucleare, svoltisi a Pechino in febbraio. La visita arriva all’indomani del lancio di un missile a corta gittata verso il Giappone che ha provocato l’irritazione della Casa Bianca. Ma quali conseguenze potrà avere nell’area il disarmo della Corea del Nord? Benedetta Capelli lo ha chiesto a Fabrizio Battistelli, direttore di Archivio disarmo:RealAudioMP3


R. - Sicuramente si tratta di una storia a lieto fine, nel senso che la Corea del Nord ha confermato quella che era un po’ l’interpretazione degli osservatori più attenti, cioè che il programma nucleare fosse soprattutto un’arma politica, utilizzata dal regime nord coreano per ottenere un minimo di legittimazione internazionale e soprattutto aiuti economici.

D. - Stamani l’invio degli ispettori dell’AIEA, una visita che arriva dopo il lancio di missili a corta gittata...

R. - E’ una tattica negoziale nord-coreana, quella di alternare aperture però contemporaneamente mostrare una sorta di indipendenza e capacità tecnologica che tenga sempre alto il prezzo dell’accordo.

D. - E sugli accordi di Pechino pesa la posizione del Giappone sempre critico nei confronti della Corea del Nord...

R. - Quello del Giappone è un altro problema perché un governo conservatore, come quello di Tokyo oggi, che volesse allargare addirittura l’area dei Paesi nucleari, metterebbe a rischio l’intera area. Tutti sappiamo quanto sia sottile la soglia che separa lo sviluppo della tecnologia nucleare per uso civile da quella per uso militare.

D. - Se la Corea del Nord dunque si avvia verso il disarmo, l’Iran prosegue invece sulla sua strada di arricchimento dell’uranio...

R. - Quello è veramente il nodo più delicato e più pericoloso oggi sulla scena internazionale. Arricchendo l’uranio, l’Iran realizza quello che ufficialmente è un diritto. Ciò che invece preoccupa è, ancora una volta, che dietro ci sia in realtà il proposito di dotarsi di una tecnologia rapidamente convertibile nel nucleare militare.








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