Iraq: 30 morti per un'autobomba. Altri due cristiani uccisi a Mosul
In Iraq, è salito ad almeno 30 morti il bilancio, ancora provvisorio, della strage
provocata questa mattina, a Baghdad, da un’autobomba esplosa in un quartiere meridionale
a prevalenza sciita. La deflagrazione è avvenuta all'ora di punta nei pressi di una
fermata di autobus. Sulle rive del fiume Tigri, pochi chilometri fuori dalla capitale,
sono stati poi ritrovati 20 venti corpi decapitati. Questo ennesimo massacro rientra,
con molta probabilità, nella serie di violenze tra la comunità sciita e quella sunnita.
Ennesima vittima anche tra le truppe americane: un soldato è stato ucciso da una bomba
esplosa al passaggio del suo veicolo nella parte orientale di Baghdad. A Bassora,
inoltre, tre soldati britannici hanno perso la vita oggi a causa di un ordigno piazzato
lungo una strada. Intanto continuano le violenze contro i cristiani a Mosul, la città
del nord Iraq roccaforte sunnita. Ieri due assiri sono morti in un “attentato terroristico”.
Ne dà notizia il sito in arabo Ankawa.com. Le vittime sono Zuhair Youssef Astavo Kermles,
49 anni, e Luay Solomon Numan, 21 anni, entrambi membri locali dell'organizzazione
National Union of Bet- Nahrin. I due erano in macchina, quando sono stati raggiunti
da colpi di arma da fuoco, secondo le prime notizie fornite dalla polizia. L’incidente
- riferisce l'agenzia AsiaNews - si aggiunge a quotidiane vessazioni, violenze, atti
terroristici e criminali, condotti sulla debole comunità cristiana a Mosul. Qui il
3 giugno scorso il sacerdote caldeo p. Ragheed Ganni è stato massacrato insieme ai
suoi tre suddiaconi nei pressi della parrocchia che guidava. Secondo quanto riporta
Ankawa.com, sito gestito da iracheni all’estero, la campagna di persecuzione che vuole
decimare i cristiani in Iraq, mira ad impedire che la comunità partecipi al processo
politico, uccidendone i componenti o costringendoli ad emigrare”.(R.P.)