Il presidente dei vescovi del Pakistan Lawrence Saldanha assicura la preghiera della
Chiesa per le vittime e le famiglie colpite dal ciclone che si è abbattuto sulle coste
del Balochistan
Il ciclone che ha colpito ieri le coste del Balochistan ha ucciso almeno 22 persone,
mentre altre 250mila sono state evacuate d’urgenza dalle autorità pakistane. Le piogge
torrenziali che accompagnano il ciclone Yemyeni hanno inoltre inondato decine di villaggi
e cittadine della zona: distrutti i servizi ferroviari, le linee di comunicazione
ed altri centri di servizio. L’arcivescovo di Lahore e presidente della Conferenza
episcopale pakistana, mons. Lawrence Saldanha, assicura all'agenzia AsiaNews , la
preghiera della Chiesa per le vittime: "possa Dio avere pietà di loro e delle loro
famiglie. In particolare, colpisce la morte dei pescatori che si sono trovati durante
il ciclone in mezzo all’oceano e non hanno avuto alcuna via di fuga. Questo che abbiamo
davanti, - conclude il presule - è un disastro naturale e quindi non si può fare nulla.
Tuttavia, chiediamo al governo di agire con urgenza per migliorare i sistemi di allarme
e le operazioni di soccorso”. Shaukat Aziz, primo ministro di Islamabad, ha ordinato
l’invio immediato tramite aerei di vestiti, cibo, medicinali e tende da campo nei
distretti colpiti dal disastro. Le strade, infatti, sono completamente inaccessibili.
Purtroppo, la pioggia battente rende difficoltosi i soccorsi. (R.P.)