Due anni fa la presentazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica
Due anni fa, il 28 giugno del 2005, Benedetto XVI presentava, durante la celebrazione
dell’Ora sesta in Sala Clementina, il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Un’opera curata da lui stesso, quando era ancora cardinale prefetto della Congregazione
per la Dottrina della Fede, per volontà di Giovanni Paolo II che lo aveva posto alla
guida di una apposita Commissione. Fino ad oggi sono state acquistate oltre due milioni
di copie della sola edizione in lingua italiana. Ma il Compendio è stato tradotto
in altre 30 lingue. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Compendio
del Catechismo della Chiesa Cattolica vuole essere una sintesi semplice, chiara e
completa delle verità della fede cristiana: al centro c’è l’amore di Dio per la sua
creatura che culmina nella morte e risurrezione del Figlio. Tutte le verità sono esposte
in forma dialogica. Benedetto XVI ne spiegava il motivo:
“Si
intende in tal modo riproporre – come ho scritto nell’introduzione al Compendio -
un dialogo ideale tra il maestro e il discepolo, mediante una sequenza incalzante
di interrogativi, che coinvolgono il lettore invitandolo a proseguire nella scoperta
dei sempre nuovi aspetti della verità della sua fede. Il genere dialogico, inoltre,
concorre anche ad abbreviare notevolmente il testo, riducendolo all'essenziale. Ciò
potrebbe favorire l'assimilazione e l'eventuale memorizzazione dei contenuti".
Una
lettura accessibile a tutti quindi, ma pur sempre impegnativa, come sottolineava Benedetto
XVI il giorno dopo la presentazione, durante la Messa per i Santi Pietro e Paolo:
“Non
si può leggere questo libro come si legge un romanzo. Bisogna meditarlo con calma
nelle sue singole parti e permettere che il suo contenuto, mediante le immagini, penetri
nell’anima. Spero che sia accolto in questo modo e possa diventare una buona guida
nella trasmissione della fede”.
Il Compendio
si conclude con le principali preghiere cristiane con accanto la traduzione in latino.
Per il Papa imparare a pregare anche in questa lingua faciliterà i fedeli a partecipare
uniti in determinate celebrazioni internazionali nonostante provengano da diversi
Paesi:
“Proprio nella molteplicità delle lingue
e delle culture, il latino, per tanti secoli veicolo e strumento della cultura cristiana,
garantisce non solo la continuità con le nostre radici, ma rimane quanto mai rilevante
per rinsaldare i legami dell'unità della fede nella comunione della Chiesa”.
“Quanto
è necessario – ha detto Benedetto XVI qualche giorno dopo la presentazione del Compendio
– che, in questo inizio del terzo millennio, l’intera comunità cristiana proclami,
insegni e testimoni integralmente le verità della fede, della dottrina e della morale
cattolica in maniera unanime e concorde!”(Angelus del 3 luglio 2005)