2007-06-28 13:19:54

Domani l'imposizione del pallio ai metropoliti: intervista con l'arcivescovo Piero Marini


Domani nella solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Papa Benedetto XVI presiede la concelebrazione eucaristica nella Basilica vaticana con 46 arcivescovi metropoliti ai quali imporrà il sacro pallio presso la confessione dell’apostolo Pietro. Con noi, a parlarcene, l’arcivescovo Piero Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontefice:

D. - Eccellenza, in questa solennità, il Papa impone il pallio ad alcuni arcivescovi metropoliti. Ma che cos’è esattamente questa cerimonia?

R. – Si tratta innanzitutto della concelebrazione dell’Eucaristia di questi 46 metropoliti e nella celebrazione dell’Eucaristia abbiamo questo rito tradizionale della liturgia papale della consegna del pallio. Il pallio, che è una sciarpa, una specie di sciarpa bianca che viene imposto ad ogni metropolita ed è un’insegna antica, soprattutto in Occidente, era caratteristica del Papa di Roma. Già sappiamo che nel quarto secolo – abbiamo alcune notizie - il Papa usava questo pallio. Probabilmente era un’insegna imperiale di dignità che venne consegnata, venne passata ai vescovi. Il pallio poi venne dato da Roma ai metropoliti, soprattutto al tempo di Gregorio VII, subito dopo l’anno Mille, quando c’era la necessità di controllare l’elezione dei vescovi. Da quel periodo i metropoliti venivano a Roma a ricevere il pallio. Successivamente, il pallio venne concesso anche a quelli che non erano metropoliti come un’insegna di onore. E ultimamente, parlo della fine degli anni ’70, c’è stata la riforma del pallio voluta da Paolo VI, per cui il pallio oggi viene concesso solo ai metropoliti e viene concesso in grande maggioranza il 29 giugno, nella solennità dei Santi apostoli Pietro e Paolo, proprio per sottolineare il legame di chi porta il pallio con la sede apostolica.

D. – Qualcosa ancora sulla simbologia del pallio ai nostri giorni…

R. – La simbologia del pallio è andata arricchendosi lungo i secoli. All’inizio, il pallio aveva una simbologia soprattutto ecclesiale, cioè in tutto il primo millennio il pallio indicava la pecorella che si era smarrita, quindi, di conseguenza, stava a significare il pastore che portava la pecore sulla spalla sinistra. E’ il pallio che è stato ripreso anche adesso da Papa Benedetto. E’ il pallio che noi troviamo in tutta l’iconografia, in tutti i mosaici del primo millennio. Successivamente, dopo il primo millennio, il pallio ha cambiato forma; non si è più capito che era il simbolo della pecorella smarrita, soprattutto, ma è stato messo ad ipsilon sulla persona che lo portava e ha assunto un altro significato. Le croci hanno assunto il significato delle piaghe del Signore, le croci rosse. Gli spilloni, hanno assunto il significato dei tre chiodi della crocifissione. E quindi il pallio ha avuto soprattutto un significato cristologico, del Cristo Buon Pastore. Oggi noi abbiamo questi due elementi insieme. Il pallio è fatto di lana e sta a significare la pecora che si è smarrita, porta gli spilloni ed ha queste croci a significare che il Buon Pastore dà la vita per le sue pecore.








All the contents on this site are copyrighted ©.