Commemorato a Roma il centenario della nascita del cardinale cileno Raúl Silva Henríquez:
intervista con il cardinale Rodríguez Maradiaga, neopresidente di Caritas Internationalis
Nella sede della Pontificia Università Salesiana si è svolto ieri un incontro per
commemorare il cardinale cileno Raúl Silva Henríquez, in occasione del centenario
della sua nascita. Instancabile difensore dei diritti umani, il porporato è stato
il secondo presidente della Caritas Internationalis. Tra gli altri, hanno partecipato
all'evento il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e il cardinale Oscar
Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucicalpa, in Honduras, e neo presidente
della Caritas Internationalis. Nell'occasione il porporato honduregno ci ha rilasciato
un'intervista. Luis Badilla gli ha chiesto innanzitutto di parlarci del suo
nuovo incarico come guidadell’organizzazione umanitaria cattolica:
R.
- Caritas internationalis es la manera de sucitar la partecipación... Caritas
Internationalis è il modo di suscitare nel cristiano il senso e l’urgenza della partecipazione
alla carità; parlo della carità che si esercita, che si mette in pratica. Benedetto
XVI nella sua prima Enciclica ci ricorda: la carità è il centro della vita cristiana,
poiché Dio è amore e l’amore non è passivo. L’amore è attivo e, al tempo stesso, è
capace di attivarsi attraverso la pastorale sociale, attraverso la carità che diventa
azione. Sono consapevole che la missione è grande e sono ugualmente consapevole che
la Caritas Internationalis continuerà a svolgere la sua grande missione. Non parlo
solo di ciò che molti pensano, quando sentono parlare della Caritas in occasione di
drammi e tragedie. Penso anche al lavoro permanente, al lavoro ordinario della Caritas:
l’educazione del cristiano alla condivisione, all’uso evangelico dei beni.
D.
- Il motto episcopale del cardinale Silva Henríquez era il monito di Paolo: “L’amore
di Cristo ci spinge”. Si tratta di una felice coincidenza?
R.
- Sì, efectivamente. Ese mismo lema lo llevo yo en el corazòn … Si è proprio
così; anche io porto nel mio cuore questo motto. Penso che l’amore di Cristo non ci
può lasciare indifferenti, passivi. Torno all’Enciclica del Papa che ci insegna e
ci ricorda: “Abbiamo creduto all'amore di Dio e così il cristiano può esprimere la
scelta fondamentale della sua vita”. Il Santo Padre poi sottolinea: “La Chiesa è la
famiglia di Dio nel mondo. In questa famiglia non deve esserci nessuno che soffre
per mancanza del necessario”. La Caritas è uno strumento della Chiesa per rendere
tangibile, possibilmente in un modo tempestivo e senza frontiere, questo amore di
Cristo senza il quale non c’è vita. E cito ancora Benedetto XVI: “L'amore — caritas
— sarà sempre necessario, anche nella società più giusta. Non c'è nessun ordinamento
statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell'amore. Chi vuole sbarazzarsi
dell'amore si prepara a sbarazzarsi dell'uomo in quanto uomo”.
D.
- Dopo la chiusura della Conferenza dell'Episcopato lainoamericano e caraibico ad
Aparecida, siamo in attesa della pubblicazione del documento finale. Quale sintesi
ci può offrire su questo evento al quale ha partecipato?
R.
- Mi sintesis final es que, verdaderamente, tratando de ser… La mia sintesi
finale, se veramente vogliamo essere discepoli e missionari di Gesù Cristo, è che
possiamo dare nuova vita al nostro continente in Cristo, con Cristo e per Cristo.
Sono stati giorni di grande comunione e di ricerca, giorni sereni. Avevamo davanti
ai nostri occhi il discorso introduttivo di Benedetto XVI che ci dava la luce e gli
orientamenti necessari. Ci siamo lasciati guidare dallo Spirito, lavorando in comunione,
uniti nella preghiera. Abbiamo discusso su tutto aiutati da una eccellente preparazione.
Abbiamo lavorato seriamente, poiché sapevamo che la qualità, la ricchezza e la completezza
del Documento finale dipendevano dal nostro sforzo e dal nostro discernimento. Il
Papa ci aveva indicato la strada e noi l’abbiamo percorsa con fede e con speranza,
con lo sguardo del pastore, per portare il gregge verso la vita.