Sono liberi i due cristiani sequestrati a Mosul, in Iraq, la settimana scorsa
Nadir Mansour Koja, il giovane autista cristiano di Alqosh, nel nord dell’Iraq, rapito
lo scorso 22 giugno è stato liberato e sta bene. Sequestrato mentre viaggiava da Baghdad
a Mosul, Nadir, scrive l’agenzia AsiaNews, con il suo lavoro mantiene la moglie, 3
figli, i genitori e 2 sorelle rimaste vedove con prole. E sempre in Iraq, è stato
liberato anche un altro cristiano, originario di Batnaya, rapito il 20 giugno. La
notizia giunge da Mosul, roccaforte sunnita. Per entrambi i sequestri era stato chiesto
un riscatto, ma nulla si sa di un eventuale pagamento. I rapimenti costituiscono da
tempo una vera e propria industria in Iraq; secondo osservatori locali, però, prendere
in ostaggio un cristiano, soprattutto al nord, oggi significa opporsi alla proposta
assira di creare un "safe haven", un’enclave per i cristiani nella Piana di Ninive,
limitrofa proprio a Mosul. Numerosi cristiani, negli ultimi anni, sono migrati dalle
città più pericolose del Paese verso il nord, ma la sicurezza ormai vacilla anche
qui. (T.C.)