Rapporto ONU sulla popolazione: un miliardo di persone nelle baraccopoli
L’urbanizzazione è inevitabile, ma può anche essere un fenomeno positivo. Bisogna
imparare a sfruttare le opportunità che offre. E’ questo il messaggio che sta alla
base del rapporto del Fondo ONU sullo stato della popolazione nel mondo 2007 (UNFPA)
presentato oggi a Roma e in diverse altre capitali. Il tema scelto è “Liberare il
potenziale della crescita urbana” con l’obiettivo di fornire orientamenti per un futuro
sostenibile delle grandi città, in cui i nuovi abitanti possano essere considerati
una risorsa per l’intera comunità locale. Alla presentazione del rapporto c’era per
noi Gabriella Ceraso:
I nuovi
abitanti delle città crescono a velocità esponenziale: dai 3,3 miliardi di oggi ai
quasi 5 miliardi nel 2030. L'80% vive in Asia e Africa, a volte in zone a forte rischio
ambientale. Sono in grande maggioranza poveri, per la maggior parte sono donne e giovani,
e un miliardo di loro vive nelle baraccopoli. Il futuro è questo: per l’ONU nelle
città si concentrerà la povertà, ma anche la speranza di uscirne, con servizi, informazione,
tutela; le città creano problemi per l’ambiente, ma possono anche risolverli, con
attente politiche di prevenzione e piani di governabilità mirati. Il rapporto esamina
tutte queste implicazioni e discute cosa fare in merito, partendo da alcune considerazioni.
Giulia Vallese, vice rappresentante del Fondo ONU nel Pacifico:
R.
– Mette in evidenza come per la prima volta nella storia più della metà della popolazione
vive in centri urbani e come in realtà la maggior parte di questa urbanizzazione è
legata ad un fenomeno, non tanto di flussi migratori tranne qualche eccezione, quanto
di crescita naturale all’interno delle città e mette anche in evidenza che l’urbanizzazione
si concentra soprattutto nelle piccole città e non tanto sulle megalopoli, cosa che
finora non si sapeva. Un altro punto fondamentale è che l’urbanizzazione è inevitabile
e che quindi dal momento che è inevitabile che continuerà a crescere, occorre quindi
sfruttare al massimo le potenzialità.
A partire da
ciò si impongono 3 iniziative ampiamente descritte in 6 capitoli dettagliati: accettare
il diritto dei poveri a vivere in città, adottare una visione più ampia e lungimirante
riguardo l’uso dello spazio urbano e avviare uno sforzo concertato a livello internazionale
per sostenere le strategie necessarie al futuro. Dunque cercare di identificare prima
che si verifichino i problemi più importanti del fenomeno inevitabile dell’urbanizzazione:
rimboccarsi le maniche perché un futuro, se pur in città superaffollate, è possibile.