Necessaria una catechesi integrale per essere testimoni credibili di Gesù: così, Benedetto
XVI nella sua centesima udienza generale. Appello perchè la ricerca scientifica non
sia a scapito di altri esseri umani
La catechesi integrale di San Cirillo di Gerusalemme, modello di introduzione alla
fede cristiana, è stata al centro dell’udienza generale del mercoledì, la centesima
di Benedetto XVI. Ma, nel salutare i pellegrini, il Papa ha anche ribadito la posizione
della Chiesa sulla ricerca scientifica ed ha auspicato che alle persone malate non
manchi la vicinanza delle persone care, in questi mesi estivi. L’udienza generale
si è articolata oggi in due momenti: una prima parte nella Basilica di San Pietro,
l’altra in Aula Paolo VI. Il servizio di Alessandro Gisotti: Accolto
festosamente dai fedeli nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI ha ricordato l’imminenza
della festa degli Apostoli Pietro e Paolo. “Il loro esempio – ha detto – e la loro
costante protezione, vi sostengano nello sforzo di seguire Cristo e di testimoniare
nella vostra vita un’adesione fedele e coraggiosa ai suoi insegnamenti”. Il Papa si
è, dunque, recato in Aula Paolo VI dove ha tenuto una catechesi incentrata su San
Cirillo di Gerusalemme. Un figura che ci invita ad una testimonianza credibile del
Vangelo:
“Preghiamo il Signore che ci aiuti ad
imparare un cristianesimo che realmente coinvolga tutta la nostra esistenza e ci faccia
così testimoni credibili di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo”. San
Cirillo di Gerusalemme, ha ricordato il Papa, fu coinvolto suo malgrado “nelle accese
controversie che travagliavano” la Chiesa d’Oriente nel IV secolo. Subì tre esili
e fu sospettato di avere ottenuto la nomina episcopale, “mediante concessioni all’arianesimo”.
Accusa smentita dai vescovi orientali nel 382 con una lettera inviata al Pontefice.
D’altro canto, il Papa ha rilevato che anche oggi per i cristiani c’è la tentazione
di negare la divinità di Cristo, come sosteneva l’eresia dell’arianesimo. Di questo
padre della Chiesa conserviamo 24 catechesi, che, ha sottolineato il Santo Padre,
sono “modello anche oggi per l’introduzione alla fede cristiana”. Le prime 18 indirizzate
ai catecumeni, furono pronunciate nella Basilica del Santo Sepolcro. Benedetto XVI
ha messo l’accento sul valore di questi insegnamenti:
“Questo
è un momento molto importante, non è una catechesi solo intellettuale ma un cammino
per imparare a vivere la vita della comunità cristiana sempre accompagnati da questa
comunità ... Nel loro complesso le omelie di Cirillo costituiscono una catechesi sistematica
e realistica sulla rinascita del cristiano mediante il Battesimo”. E’,
quella di San Cirillo, una catechesi integrale che coinvolge “corpo, anima e spirito”.
Una catechesi a tre dimensioni: dottrinale, morale e mistagogica. Proprio la componente
mistagogica, ha proseguito, “segnava il vertice dell’istruzione che Cirillo impartiva
non più ai catecumeni, ma ai neobattezzati o neofiti durante la settimana pasquale”:
“Essa
li introduceva a scoprire, sotto i riti battesimali della Veglia pasquale, i misteri
in essi racchiusi e non ancora svelati. Illuminati dalla luce di una fede più profonda
in forza del Battesimo, i neofiti erano finalmente in grado di comprenderli meglio,
avendone ormai celebrato i riti”. Particolarmente vive,
ha sottolineato, sono le catechesi di San Cirillo sul Mistero del Battesimo. “Come
chi è nella notte non vede”, chi invece “è nel giorno gode la luce”, afferma San Cirillo
che aggiunge: “Mentre prima eravate immersi nella notte e non vedevate nulla, riemergendo
invece vi siete trovati in pieno giorno”.
(Cori
fedeli)
Dopo la catechesi, è stata la volta del momento
dei saluti, più volte interrotto dal coro "Benedetto!", intonato dai fedeli. Rivolgendosi
ai partecipanti ad un Convegno internazionale sulle cellule staminali, organizzato
dall’Università La Sapienza di Roma, ha ribadito la posizione della Chiesa nei confronti
del progresso scientifico:
"La posizione della
Chiesa, suffragata dalla ragione e dalla scienza, è chiara: la ricerca scientifica
va giustamente incoraggiata e promossa, sempre che non avvenga a scapito di altri
esseri umani la cui dignità è intangibile fin dai primi stadi dell’esistenza". Ha,
infine, rivolto il pensiero all’estate, “per molti tempo di ferie e di riposo”. Il
Papa ha auspicato che ai malati “non manchi durante questi mesi estivi la vicinanza”
delle persone care. Ha esortato i giovani a far sì che questo periodo sia “un’occasione
per utili esperienze sociali e religiose” e agli sposi novelli a farne un opportuno
periodo per cementare la loro unione. Al termine dell'udienza generale, il Papa ha
salutato il leader dell'opposizione italiana, Silvio Berlusconi, accompagnato dalla
madre. Il Papa ha anche incontrato i rappresentanti della Comunita' di Sant'Egidio,
tra cui il fondatore Andrea Riccardi, ed ha benedetto una targa di un centro per la
cura dell'AIDS intitolato proprio a Benedetto XVI a Conakry, capitale della Guinea.