2007-06-27 11:47:59

La delegazione del Patriarcato ecumenico per la solennità dei Santi Pietro e Paolo: intervista con mons. Eleuterio Fortino


Per la Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni dell’alma città di Roma, giunge ogni anno in Vaticano una delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, mentre una rappresentanza della Santa Sede partecipa alle celebrazioni che si tengono a Istanbul il 30 novembre, festa di Sant’Andrea. Sul significato di questo scambio di visite ascoltiamo mons. Eleuterio Fortino, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani:

R. – E’ stata un’iniziativa feconda in una duplice direzione. Innanzitutto uno scambio regolare fra Roma e Costantinopoli due volte l’anno dà l’occasione di uno scambio di informazioni, di aggiornamento e anche di coordinamento di iniziative. In secondo luogo lo scambio avviene per due feste: le feste patronali per la festa di Sant’Andrea al Patriarcato ecumenico e dei Santi Pietro e Paolo a Roma. Questo mostra che l’orientamento del dialogo è innanzitutto sottoposto alla invocazione a Dio. Un orientamento spirituale perché – come ci ha ricordato Papa Giovanni Paolo II - nelle relazioni ecumeniche occorre che la preghiera abbia il primato: la preghiera anima, la preghiera orienta, la preghiera sostiene. Questo mi sembra che sia il significato maggiore: la conversazione e la preghiera.

D. – Qual è la rappresentatività della delegazione di quest’anno?

R. – Come al solito il Patriarca ecumenico, a meno che non venga lui personalmente, invia una delegazione qualificata, sempre presieduta da un metropolita. Quest’anno è presidente il capo della delegazione e il metropolita di Francia, Emmanuel, accompagnato dal metropolita di Sasima Gennadios, che è il segretario della Commissione mista internazionale per il dialogo. Questo vuol dire che nelle conversazioni che si avranno a Roma si parlerà anche della preparazione dell’incontro della Commissione mista che avrà luogo a Ravenna dall’8 al 15 ottobre prossimo.

D. – A che punto è il dialogo fra cattolici e ortodossi?

R. – Dopo la riunione di Belgrado, positiva nel suo svolgimento e nelle questioni trattate, la prossima sessione dovrà continuare lo studio già fatto che è su conciliarità e autorità nella Chiesa, ai vari livelli nella Chiesa: a livello diocesano, a livello metropolitano patriarcale; e il tema della prossima sessione è “Conciliarità e autorità nella Chiesa a livello universale”, cioè la Commissione si avvia a studiare la questione più importante delle relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa che è quella del ruolo del Papa nella Chiesa di Dio.








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