2007-06-27 16:16:29

Dopo 10 anni Tony Blair lascia Downing Street. Gordon Brown nuovo premier


Cambio ufficiale della guardia alla guida del governo britannico. Dopo 10 anni di premierato, Tony Blair ha rimesso stamani la carica nelle mani della Regina Elisabetta II. Subito dopo, la sovrana del Regno Unito ha convocato a Buckingham Palace il neo-leader laburista Gordon Brown e lo ha nominato nuovo premier. Oggi stesso Blair potrebbe essere nominato inviato speciale in Medio Oriente da ONU, Unione Europea, Stati Uniti e Russia, che formano il cosiddetto Quartetto, riunito in questi giorni a Gerusalemme. Nell’ultimo question time alla Camera dei Comuni, l’ex premier ha ribadito che l'unica soluzione per portare la pace in Medio Oriente è quella dei due Stati, uno israeliano e l'altro palestinese, che convivano fianco a fianco. Poi ha ribadito che gli interventi militari in Afghanistan e Iraq, pur a costo di numerose vittime, servono a portare sicurezza nella comunità internazionale. Ma con il cambio tra Blair e Gordon, quale sarà ora l’atteggiamento britannico in politica estera, in particolare in ambito europeo? Giancarlo La Vella ne ha parlato con Adriana Cerretelli, corrispondente de "Il Sole 24 Ore" da Bruxelles:RealAudioMP3


R. - Credo che forse cambierà più nei toni che nella sostanza. Certamente Blair a parole era un grande eurofilo ma nei fatti non è che abbia fatto poi grandi cose “pro-Europa”. Penso che Brown, al contrario, sia un uomo molto più ufficialmente euro-scettico ma come spesso succede con gli euro-scettici – vedi il caso della Thatcher – poi possa anche riservare delle sorprese nel senso che Thatcher è stata un’anti europeista ma al tempo stesso è stata una delle artefici della creazione del mercato unico che porta decisamente la sua impronta.

D. – Sembra che si stia allontanando comunque il momento dell’adozione dell’euro da parte della Gran Bretagna, stando alle prime dichiarazione di Brown...

R. – Per il momento, appunto, non lo vedrei come un problema sul tappeto. Bisognerà vedere Brown se rivincerà le elezioni ma nel caso in cui dovesse vincere un nuovo mandato, secondo me potrebbe essere appunto il classico primo ministro che potrebbe fare un passo in quella direzione. Naturalmente dipenderà molto da dove nel frattempo andrà l’Europa. Se vedrà che ci sono delle condizioni che possono fare l’interesse del suo Paese, io penso che potrebbe anche fare quel passo.

D. – Sicuramente a Gordon Brown spetta il gravoso compito di ricucire lo strappo con l’opinione pubblica per la missione in Iraq...

R. – Sì, certo. Brown era molto più riservato di Blair sulla questione. Certamente lo aspettano decisioni difficili. Al tempo stesso però Brown non è un anti americano, quindi presumo che dietro le quinte tenterà di negoziare una soluzione che non sia dannosa per il proprio governo, il proprio Paese, al tempo stesso non rappresenti uno sgarbo nei confronti degli americani.







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