Benedetto XVI stabilisce con un Motu Proprio che sarà sempre necessaria una
maggioranza di due terzi per eleggere il Sommo Pontefice
Importante modifica nel regolamento per l’elezione in Conclave del Sommo Pontefice.
E’ quanto stabilito da un Motu Proprio del Papa, pubblicato oggi, che porta
la data dell’11 giugno scorso. Benedetto XVI spiega che, dopo la promulgazione della
Costituzione Universi Dominici Gregis, sull’elezione del Sommo Pontefice, erano
giunte a Giovanni Paolo II diverse “richieste autorevoli” (auctoritate insignes)
che sollecitavano il ripristino della norma tradizionale, secondo cui per l’elezione
valida del Romano Pontefice erano sempre necessari i 2/3 dei suffragi dei cardinali
elettori presenti. Per i particolari, ci riferisce Alessandro Gisotti:
Per eleggere
il Pontefice sarà sempre necessaria una maggioranza qualificata. E’ quanto stabilisce
un Motu Proprio, reso pubblico oggi, con il quale Benedetto XVI ripristina
la norma tradizionale circa la maggioranza richiesta nell’elezione del Sommo Pontefice.
In base a tale norma, perché il Papa possa considerarsi validamente eletto è sempre
necessaria la maggioranza dei due terzi dei cardinali presenti in Conclave. Secondo
le nuove disposizioni, inoltre, dopo la 33.ma o 34.ma votazione, si passa direttamente
al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti
nell’ultimo scrutinio. Anche in questo caso, però, sarà necessaria una maggioranza
dei due terzi. Viene inoltre specificato che i due cardinali rimasti in lizza per
l’elezione non potranno partecipare attivamente al voto, avranno quindi solo voce
passiva. Ricordiamo che prima di questo Motu Proprio, la Costituzione
apostolica Universi Dominici Gregis del 1996, stabiliva - al punto 75 - che
dopo il 33.mo o 34.mo scrutinio, qualora gli elettori non avessero trovato un’intesa,
si sarebbe potuto procedere anche a votazioni per le quali fosse sufficiente “la sola
maggioranza assoluta”. Il Motu Proprio di Benedetto XVI stabilisce, infine,
che la nuova norma entri in vigore in data odierna con la pubblicazione del documento
pontificio su L’Osservatore Romano.